Domani è un altro giorno

Questa frase mi è sempre piaciuta e in qualche modo ne ho fatto il mio motto, perché penso che per quanto le cose possano andare male, finché c’è un domani, esiste sempre la speranza che possano migliorare. Farneticazioni da ottimisti. Oggi, però, intendo usare questa frase in un altro senso.

Ieri è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ognuno ne ha parlato a modo suo: frasi, citazioni, foto e filmati toccanti, racconti, poesie. C’è anche chi ha pensato di celebrare la giornata sul suo blog mettendo in bella mostra donne seminude, seni, sederi e quant’altro possa giovare alla causa, identificandoci ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, con dei bei pezzi di carne, ad uso e consumo dei maschietti. Evidentemente non si è reso conto che anche questa è una forma di violenza. Ma non è di questo che voglio parlare.

Quello che mi preme dire è che ieri abbiamo visto e sentito tante belle frasi, davvero tanta roba, come si dice adesso. Allora, per favore, non facciamo che oggi sia un altro giorno. Dopo aver colorato le panchine di rosso, riempito i marciapiedi di scarpe e ostentato il nastrino rosso all’occhiello, oggi non dimentichiamoci che la violenza è sempre lì, che ci sono donne ancora prigioniere in casa, ancora vittime, e forse di quel nastrino rosso non sanno che farsene.

È lodevole l’iniziativa di coinvolgere l’opinione pubblica attraverso la celebrazione di una Giornata internazionale, per informare anche chi vive sulla Luna, degli orrori che accadono quotidianamente. È apprezzabile soprattutto che ci abbiano risparmiato la vendita dell’azalea o delle arance rosse contro la violenza sulle donne. È bello che almeno in questo giorno anche gli uomini si siano schierati dalla nostra parte e, per una volta, ci abbiano difeso, a parte i due mariti che, proprio ieri, hanno ucciso le mogli. Belle, come sempre, le parole dei politici, discorsi pieni di sentimento, scritti da qualche abile professionista della comunicazione, talmente bravo da farli sembrare sinceri. E magari guadagnare qualche voto in più dall’elettorato femminile. Davvero tutto molto bello.

Ma domani è un altro giorno. Oppure no, dipende da noi.

Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

49 pensieri riguardo “Domani è un altro giorno”

  1. Purtroppo sentendo gli ultimissimi casi di cronaca che vengono citati nell’articolo oggi è davvero, purtroppo, un altro giorno… La violenza non ha un giorno per essere condannata ma come dici tutto dipende da ognuno di noi. Giorno dopo giorno.

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        1. Ne sono sicura, se no non sarebbero andati avanti tanti anni se non fossero bravi. Ora ti lascio alle tue letture. Più tardi passo a salutarti.

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    1. Ci sono purtroppo situazioni inimmaginabili, da cui non basta il numero rosa per uscire. E poi c’è una cultura diffusissima, soprattutto tra i giovani, del non rispetto, del possesso, del diritto di prendere senza chiedere. Mi chiedo quando tutto questo sia cominciato.
      Un conto è il maschilismo nella società e nel mondo del lavoro, quello esiste da sempre, e pian piano lo si sta combattendo. Ma la violenza, una volta, non era così diffusa, se non in tempo di guerra. E’ molto triste.

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