Nel 1990, due grandi epopee gangster hanno monopolizzato l’attenzione della critica e del pubblico. Era obiettivamente difficile trovare posto tra i Bravi Ragazzi di Scorsese e l’ultima parte della saga di Francis Ford Coppola. Eppure questo terzo film dei fratelli Coen riesce a reinventare il genere e allo stesso tempo a trovare una sua collocazione. Crocevia della morte è soprattutto un film cerebrale, che difficilmente si perde in bagni di sangue. La violenza è certamente presente, ma si esplicita in forme molto più sottili. I pochi turbolenti scontri a fuoco sono tra i momenti clou del film, ma la tensione psicologica si rivela ancora più formidabile.
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