Katharine Hepburn, indomabile ribelle

1907 – 2003

Attrice dotata di straordinaria vitalità e gran carattere, anticipò di molto la corrente di pensiero femminista e tutto ciò che ne seguì. Si è sempre imposta, nello scontro-confronto tra uomo e donna, attraverso ruoli femminili fondamentali e di spessore, rifiutando ruoli secondari di cliché.
Il suo nome completo era Katharine Houghton Hepburn.
Nata il 12 maggio 1907 ad Hartford, in Connecticut da una famiglia più che benestante, studia storia e filosofia, poi recitazione drammatica e debutta in teatro, a Baltimora, nel 1928 e nel giro di quattro anni si afferma come attrice di gran talento; a Broadway ottiene un successo strepitoso nel 1932, nella commedia The Warrior’s Husband, di J. Thompson, che le spalanca le porte del cinema.

Recita in numerose commedie, al fianco di stelle come Cary Grant, James Stewart e soprattutto Spencer Tracy, con cui interpretò ben 9 film dal 1942 al 1967, al punto da essere definiti la coppia perfetta. Un esempio della sua verve brillante si può vedere nella commedia Susanna! del 1938, in cui interpreta una travolgente ragazza dalla faccia tosta e dal carattere indomabile. E due anni dopo è protagonista insieme a James Stewart e Cary Grant di una splendida commedia sofisticata, Scandalo a Filadelfia. Proprio in questo film appare in pantaloni, prima attrice in assoluto a farlo, fautrice e ispiratrice con almeno 10 anni di anticipo di quel trend femminile divenuto poi assolutamente normale.


Lavora sotto contratto con le case produttrici più famose di Hollywood, dalla RKO alla MGM, dal 1937 fino al 1952. Tra l’altro rescinde l’accordo con la RKO, pagando una penale, perché in un film le avevano assegnato una parte secondaria. Dopo il 1952 diventa indipendente e proprio grazie a questa decisione, riesce a ottenere i più ambiti premi cinematografici.

È l’attrice più titolata della storia del cinema. Nominata 12 volte, ha vinto 4 Oscar, record a tutt’oggi imbattuto sia da uomini che da donne. Il primo per La gloria del mattino del 1934, poi per il più celebre Indovina chi viene a cena? del 1968, seguito l’anno dopo dall’Oscar per Il leone d’inverno, e infine nel 1982 arriva il quarto premio per il film che segna in qualche modo il suo addio alle scene, Sul lago dorato: l’ultima sua grande interpretazione da protagonista, accanto a Henry Fonda. A parte i premi ricevuti, ha sempre regalato interpretazioni intense, soprattutto nella maturità. Nel 1956, ad esempio, ne Il mago della pioggia, interpreta una matura zitella che ritrova la speranza nell’amore e l’autostima, grazie all’incontro con un venditore imbroglione, dal cuore tenero. Nel 1959, sfida Elizabeth Taylor in una gara di bravura nel film Improvvisamente, l’estate scorsa, di Mankiewicz. Un duello tra due generazioni di attrici che si conclude alla pari.

Una curiosità: il cappellino che Henry Fonda indossa per quasi tutto il film, gli era stato donato proprio dalla Hepburn all’inizio della lavorazione del film, ed era appartenuto a Spencer Tracy.
In realtà il suo ultimo film sarà Love affair – Un grande amore, del 1994, ma in quella pellicola il suo ruolo è ormai marginale.

Era sportiva e appassionata di golf, tennis e nuoto; ma il suo secondo amore dopo la recitazione era la pittura. Di talento realista, le sue mostre ottengono, ancora oggi, ampio consenso.

Il carisma, la versatilità e il suo fascino interiore, che avevano fatto di lei una diva negli anni d’oro del cinema americano, la resero attuale anche negli anni 2000, con continue richieste da parte dei più affermati registi del momento, che avrebbero voluto dirigerla anche per pochi fotogrammi.

Di ideologia progressista, non si è mai attivamente impegnata in politica, ma negli anni bui del maccartismo si è schierata apertamente contro la caccia alle streghe promossa da senatori anticomunisti, offrendo sempre, attraverso lettere aperte, piena solidarietà a tutti coloro che finirono nella famosa lista nera, rischiando in prima persona incriminazioni per attività antiamericane, tuttavia mai promosse dagli inquisitori.

È famosa la sua ferocia negli apprezzamenti molto sarcastici rivolti ad altri colleghi. Ha sempre affermato di apprezzare attori contemporanei come Harrison Ford, John Travolta, Vanessa Redgrave, Melanie Griffith, Christopher Reeve, Julia Roberts e di provare invece grande disprezzo per Meryl Streep, Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone e, su tutti, Woody Allen, senza tuttavia dichiararne il motivo.


Nel 1987 ha pubblicato il libro The Making of the African Queen, sulla realizzazione del film La regina d’Africa, accanto ad Humphrey Bogart, e l’autobiografia Me nel 1991.
Nel 2003 è uscita un’altra biografia-intevista dal titolo Kate Remembered, conversazione durata vent’anni tra la Hepburn e lo scrittore A. Scott Berger. Per preciso accordo tra l’attrice e la casa editrice Putnam, il volume fu pubblicato soltanto dopo la sua morte. Tiratura di 600.000 copie negli USA, esaurita in venti giorni. Ristampata successivamente, questa volta anche in lingua italiana.

È scomparsa il 29 giugno 2003 all’età di 96 anni, a Old Saybrook, nella casa di famiglia. Nel rispetto delle sue volontà, non ha avuto funerali religiosi. L’attrice infatti si era sempre dichiarata atea. In suo onore vennero però oscurate per un’ora tutte le luci di Broadway, a ricordo della sua intensa attività teatrale. Venne sepolta nel Cedar Hill Cemetery ad Hartford, sua città natale.
Nel 2004, come indicato nel suo testamento, i suoi effetti personali vennero messi all’asta da Sotheby’s a New York. Tra di essi, fotografie e un busto di Spencer Tracy, da lei personalmente scolpito, e alcuni dipinti a olio. Il ricavato della vendita, diversi milioni di dollari, fu devoluto a parenti e amici.

«La vita può essere selvaggiamente tragica a volte, e ne ho avuto la mia parte. Ma qualunque cosa ti accada, devi mantenere un approccio ironico. In ultima analisi, non devi dimenticare di ridere»

FONTI: cinekolossal – wikipedia


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Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

21 pensieri riguardo “Katharine Hepburn, indomabile ribelle”

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