Anche oggi vi propongo un nuovo elenco di titoli su cui sbizzarrirvi con la fantasia. Ricordo come funziona il gioco per i nuovi arrivati: potete utilizzare i titoli dei film che trovate qui sotto per comporre una o più trame di fantasia; non è necessario che abbiano a che fare con i film originali anzi, più se ne discostano e meglio è. Altrimenti potete riunire tutti o alcuni titoli, come preferite, in un unico racconto. Potete anche modificare i titoli, se vi aiuta. Se volete vedere degli esempi di chi ha già partecipato, potete trovarli qui e qui.
Questi i titoli di oggi (ma potete attingere anche a quelli già utilizzati):
Da qui all’eternità
Dejà vu
Ladri di biciclette
Pane e tulipani
Partita a quattro
Improvvisamente l’estate scorsa
Storia di una ladra di libri
Il cavaliere elettrico
Fuga per la vittoria
L’allenatore nel pallone
Attendo nei commenti le vostre sceneggiature, che più tardi pubblicherò con il nome dell’autore. Buon divertimento!
Oggi cambio ancora sistema e faccio di tutti i titoli un mini-racconto
Ho fatto un sogno strano: ero davanti a un orologio, ma questo non muoveva mai le lancette e io sapevo che sarei rimasto Da qui all’eternità a fissarlo, in un continuo Dejà vu. Tuttavia un rumore mi ha distratto e sono uscito da quella sorta di loop senza senso: era una famosa banda di Ladri di biciclette che si stavano abbuffando di Pane e tulipani sugli spalti di un campo da tennis, in cui si stava disputando una Partita a quattro; no, non un doppio, ma proprio in quattro giocatori per campo, una cosa assai bizzarra, invero.
Non ho fatto in tempo ad avvicinarmi che Improvvisamente l’estate scorsa si è palesata davanti a me, con i suoi campi e i suoi rumori. Come faccio a sapere che era l’estate scorsa? Beh, perché ho riconosciuto il paesaggio e un evento particolare: non ti ho mai raccontato la Storia di una ladra di libri a cui ho asssistito mentre ero in ferie? Beh, ecco… quella. E c’era anche Il cavaliere elettrico che la la inseguiva in sella al suo destriero androide, ma la ragazza sorrideva, era in Fuga per la vittoria e sapeva che il campionato l’avrebbe vinto lei: in fondo, sulla panchina a dare indicazione sugli schemi da adottare c’era proprio lui, Oronzo Canà, L’allenatore nel pallone
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Bellissimo! Con richiami onirici e anche cinematografici.
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Un gran miscuglio, esatto! 😝
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Fatto bene, comunque. 🙂
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Mi è sembrato di rivivere un Deaja vu.
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Boh… non so se ho capito, ad ogni modo metto qui il racconto che mi ha ispirato il titolo che ho scelto (film non visto).
Deja vu
Alle sei e trenta suona la sveglia. Un uomo prende lentamente coscienza dal sonno. Gli servono alcuni minuti per completare il processo. Nicchia e cerca di rubare ancora un po’ di quella confortevole sensazione, ormai contaminata dal disagio di doversi alzare. La solita sensazione di deja vu. Disagio, misto angoscia, ché, a volte, non è nemmeno dovuto allo sforzo di svegliarsi, ma allo scenario prefigurato per la giornata: l’appuntamento davanti al giudice per l’istanza di divorzio dalla donna che non l’ha più voluto e della quale è ancora innamorato.
Quasi a rifiutare quel brutto destino, senza volere, si riaddormenta ed ecco che la sveglia suona un altra volta. Lui apre l’occhio sinistro, dal lato della sveglia e scorge la medesima ora del precedente risveglio. Deja vu. Strano, ma ecco che già nel dormiveglia la mente va a scorrere l’agenda del giorno. Quel brutto giorno in cui dovrà seppellire la moglie, assieme alle altre vittime di quella terribile disgrazia aerea. Il cuore si stringe straziato e si sente svenire.
Ancora il suono della sveglia: ora dovrà certamente decidere di scendere dal letto, è da troppo che indugia. Non può certo fare tardi al primo giorno di lavoro nella nuova azienda che lo ha assunto secondo le sue aspettative. Mette i piedi giù e guarda l’orologio preoccupato. Deja vu. Sempre la stessa ora: le sei e trenta. Si volta, vede l’adorata compagna e con fare felpato si alza. Meccanicamente si prepara. E’ molto metodico e ci impiega sempre lo stesso tempo. Un bacio sulla fronte dell’amata ed esce sul pianerottolo per chiamare l’ascensore. Quando la cabina arriva al piano e le porte automatiche si aprono, mentre controlla l’ora al polso, compie automaticamente il passo per entrare e precipita nel vuoto del vano ascensore.
E voi, questa mattina, non avete avuto una sensazione di deja vu?
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Va benissimo, anche troppo particolareggiata. Non è che ci siano regole fisse, ognuno fa quello che gli viene. Questo è un racconto completo, molto bello. Grazie!
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Il cavaliere elettrico
Zeus continua a sedurre le mortali perfino durante il medioevo; il suo ultimo figlio, divenuto cavaliere, conquista regni e vince tornei, ricorrendo ai fulmini quando i nemici lo stanno per sconfiggere
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Hai ragione 🙂
Non l’avevo commentata perché andavo di fretta, scusami. Una bella rivisitazione moderna del mito classico!
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grazie 💙
e par na volta nn con finali creepy 🙂
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improvvisamente l’estate scorsa
I ladri di biciclette erano in fuga per la vittoria nella partita a quattro! Un Dejà vu come pranzare a pane e tulipani in compagnia del cavaliere elettrico che era anche definito l’allenatore nel pallone . Era quasi la storia di una ladra di libri ….
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Brava Matilde! Non hai perso l’allenamento 🙂
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Ah ah ❤️❤️❤️
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❤️
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