Il film si propone di rappresentare gli ultimi giorni di vita di Edgar Allan Poe, e costruisce un poliziesco di buona qualità, su un mistero ancora oggi irrisolto, con il giusto equilibrio tra realtà (poca) e finzione (molta), in un intreccio che probabilmente sarebbe piaciuto al poeta.
Nella realtà sappiamo che Edgar Allan Poe è morto in circostanze che rimangono ancora oggi misteriose. Il 3 ottobre fu ritrovato a Baltimora, in uno stato di acuta sofferenza, ma si ignora da cosa fosse stata causata. Portato all’ospedale, morì 4 giorni dopo, ad appena 40 anni, senza aver mai spiegato il motivo delle sue condizioni né raccontato cosa fosse successo nei suoi ultimi giorni di vita. Nessun documento è mai stato ritrovato, neppure il certificato di morte. L’inventore del genere investigativo se n’è andato quindi lasciando un enorme mistero da risolvere.

Sono state avanzate numerose teorie sulla sua morte. Secondo alcuni sarebbe stata causata dall’abuso di alcool, nonostante l’autore si fosse votato alla sobrietà già da alcuni mesi. Recenti esami scientifici hanno confermato, dall’analisi dei suoi capelli, che il poeta rimase fedele al proprio proposito fino all’ultimo. Un’altra ipotesi avanzata è quella di avvelenamenti di vario tipo, forse qualche fuga di monossido di carbonio delle lampade a gas oppure un’intossicazione da mercurio, prescritto per curarsi dal colera; quest’ultima ipotesi avrebbe anche spiegato lo stato allucinatorio precedente alla morte. Altri hanno avanzato l’ipotesi che avesse contratto la rabbia, fosse vittima di un tumore al cervello o di una polmonite. Di fatto comunque non è stato possibile stabilire con certezza la causa della morte, e si dice che Poe abbia ripetutamente invocato il nome Reynolds nella notte precedente al suo decesso, ma non si è mai saputo a chi si riferisse.

In questa atmosfera di mistero era facile che a qualcuno venisse in mente di costruire un thriller proprio sugli ultimi giorni di vita di Poe, approfittando sia della scarsità di notizie che dell’abbondanza di ipotesi fantasiose sull’argomento. L’idea si è poi completata inserendo nella già complicata ma affascinante esistenza di Poe una serie di crimini, opera di un serial killer; mistero nel mistero, dunque, con l’aggiunta romantica di una fidanzata da salvare in extremis. In qualche modo il film mi ha ricordato Piramide di paura, dove Chris Columbus si era divertito a immaginare un giovane Sherlock Holmes, ispirandosi ai racconti di Conan Doyle per costruire la storia.

Qui invece gli sceneggiatori hanno immaginato gli ultimi giorni di vita di Poe: ci sono tutti gli ingredienti per un film avvincente e originale, ma il potenziale letterario non è sfruttato appieno. Dopo un inizio che si sofferma sul quotidiano dello scrittore, dipingendone per tratti sommari la personalità, tra genialità e sregolatezza, la storia si concentra sulla trama poliziesca, utilizzando le opere di Poe come fonti di macabri indizi. Un thriller tutto sommato molto buono, un intreccio ben congeniato, la suspense non manca, ma si perde di vista la realtà del personaggio. In altre parole siamo di fronte a un film a metà tra Seven e La vera storia di Jack lo Squartatore, dove il fatto che il protagonista sia Edgar Allan Poe diventa un fatto incidentale, di non grande rilievo, almeno fino alla conclusione della vicenda.

Il film inizia mostrandoci Poe che trascina la propria esistenza a Baltimora, dove passa le giornate tra le tentazioni dell’alcool, difficoltà economiche sempre più urgenti e critici letterari impietosi. Ormai in rovina, senza più ispirazione, per pagare i debiti scrive raccontini per il giornale; gli unici che ancora credono in lui sono la fidanzata Emily e il tipografo Reynolds. Quando vengono uccise due donne utilizzando i metodi descritti proprio da Poe nei suoi libri, lo scrittore viene sospettato, ma una volta che la polizia si convince della sua estraneità riguardo al delitto, il detective incaricato delle indagini gli chiede aiuto per risolvere il mistero.

Altri delitti saranno compiuti, ancora con modalità e dettagli ricavati dalle opere dello scrittore, in un crescendo di morti sempre più spettacolari e misteriose, finché la fidanzata stessa di Poe viene rapita dall’assassino, che sfida lo scrittore a trovarla per salvarle la vita. Inoltre chiede a Poe di trasformare tutta la vicenda in una storia da pubblicare a episodi sul giornale, creando così un’opera nata dalla fusione di fantasia e realtà. Non svelo per ovvi motivi il finale, che in qualche modo annoda i fili pendenti della storia, collegando la vicenda di fantasia a quel poco che si sa della fine reale di Poe.

Il film si può considerare un omaggio alle tante opere di questo scrittore maledetto, ed è avvolto in un’atmosfera che certamente sarebbe piaciuta a Poe, macabra, gotica e cupa a sufficienza da far considerare la pellicola quasi un horror. Nel complesso siamo di fronte a un thriller dal sapore antico ma che usa un linguaggio molto moderno, e fonde con intelligenza una ricostruzione abbastanza realistica degli ultimi giorni di vita di Poe, alla narrazione fantasiosa e terrificante di quello che avrebbe potuto essere un suo racconto.

E l’omaggio allo scrittore, cui dà vita un Cusack particolarmente intenso, si completa con il suo ruolo fondamentale nella risoluzione dell’enigma, perché sarà proprio l’inventore del romanzo poliziesco a utilizzare tutte le sue capacità deduttive e la sua lucidità per risolvere il caso prima che sia troppo tardi. Nel cast si distingue anche Luke Evans, più che mai carismatico nel ruolo del detective, ma in generale sono tutti bravissimi gli attori, che hanno contribuito non poco a conferire ai personaggi credibilità e il giusto spessore. Curatissimi i costumi e la ricostruzione degli ambienti ottocenteschi, mentre la regia porta la firma dell’autore di V per vendetta.
Nell’insieme The Raven è un film originale e gradevole, che si lascia piacevolmente guardare senza prendersi troppo sul serio, perfetto se vi piace l’azione, il mistero e la suspense.
Se poi amate anche Edgar Allan Poe, è un film da non perdere.
Non sono mai riuscito a vederlo, ma me lo segno e prima o poi recupero! 🙂
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Ne vale la pena!
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Segnato! 😉
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🙂
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sembra molto interessante, anche se lui l’ho apprezzato solo nella commedia I perfetti innamorati
cusack preferisco la collega joan
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Beh lui nelle commedie brillanti dà sicuramente il meglio, però anche qui è in parte.
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Questo lo guardo adoro Poe
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Bravo. Non mi ha notificato il commento.
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Poe fatto da Cusack mi e’ piaciuto. L’attore rende il personaggio simpatico, mentre penso che il vero Poe preferisse mostrarsi un po’ più enigmatico..
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Anche secondo me, doveva essere un po’ misantropo.
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Molto interessante.
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Vale la pena
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Quanto mi aveva deluso questo film! Se non ricordo male, era un miscuglio di vari racconti di Poe mischiati con la sua biografia. Se è il film che dico io, lo ricordo come un pasticcio. Ben girato e recitato ma un pasticcio narrativo.
Buona serata. 😊
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Sì, in realtà le opere di Poe sono usate come indizi per scoprire un serial killer che le utilizza per ispirarsi, e della vita reale di Poe c’è pochino… Nel complesso a me non è dispiaciuto, preso per quello che è. Certo non è uno dei film di Roger Corman.
Buona serata 🙂
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Infatti la mia delusione sta proprio nell’aver visto un miscuglio di finzione che con Poe c’entra di sguincio. 😕
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Sicuramente non voleva essere biografico 🙂
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Ecco… 🙂
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