BOOK TAG: 25 giorni di libri

L’amico Austin Dove ha pubblicato una simpatica Tag, che trovate a questo link, e mi è venuta voglia di partecipare. Se ne avete voglia anche voi, ovviamente potete aggregarvi. Lui con questa Tag ha chiuso il mese di giugno, io apro quello di luglio. Buona lettura!

Il mio libro preferito: In assoluto Il Conte di Montecristo, di Dumas. Devo ancora trovare un romanzo altrettanto avvincente e coinvolgente, e così ricco di personaggi ben scritti.

Un libro che non mi è piaciuto: La coscienza di Zeno: il classico libro che ti fanno leggere a scuola, ma che non avrei mai scelto personalmente. A differenza de I promessi sposi e I miserabili, che ho adorato.

Un libro il cui titolo inizia con la mia iniziale: Resurrezione di Tolstoj. Drammone con connotazioni vagamente autobiografiche.

Un libro che ho riletto più volte: A parte Il Conte di Montecristo, già citato, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, di Carroll, letto anche in inglese.

Un libro che mi ricorda la mia infanzia: I viaggi di Gulliver, letto da bambina nella versione ridotta per l’infanzia, e poi letto in originale da adulta. Ho potuto apprezzarne la satira, rendendomi conto che non è affatto un libro per bambini.

Un libro con un colore nel titolo: Un’arida stagione bianca di André Brink, da cui è stato tratto il bellissimo film con Donald Sutherland.

Un libro che vorrei leggere: Il Corano, per curiosità. Ma la curiosità non è mai abbastanza forte da prevalere sul poco tempo a disposizione.

Un libro del mio autore preferito: La cruna dell’ago, di Ken Follett. Stranamente è un romanzo di spionaggio, genere che non amo particolarmente, ma è strutturato come un thriller, e c’è anche una storia d’amore. Per una volta, il romanzo è più bello del film che ne è stato ricavato.

Un libro del mio genere preferito: Io sono l’abisso, di Donato Carrisi. Un bel thriller, molto più del film che ne ha ricavato.

L’ultimo libro che mi hanno regalato: Accadde a Hollywood, di Peter Hay. Fonte preziosa di aneddoti e curiosità sul cinema.

L’ultimo libro che ho comprato: Bambi contro Godzilla, saggio sul cinema di David Mamet. Ma devo ancora finirlo.

Un libro illustrato che mi piace: L’arte di Tolkien, di Roberta Tosi.

La mia saga preferita: Il Signore degli Anelli, di Tolkien.

Un libro che ho amato di un genere che non mi piace: Non amo l’horror, né al cinema, né in letteratura. Ma ho adorato il racconto Il cuore rivelatore di E. A. Poe, forse perché non è spaventoso.

Un libro che non mi è piaciuto di un genere che amo: Ho letto Intensità, di Dean Koontz, perché ne avevo sentito parlare come di un buon thriller, invece mi ha deluso. L’ho trovato noioso e privo di logica, con personaggi non approfonditi.

Un libro che mi piacerebbe aver scritto: La rabbia e l’orgoglio di Oriana Fallaci.

Un libro che mi hanno obbligato a leggere: Il mondo al contrario, di Vannacci. Mi è stato regalato con l’obbligo di leggerlo, perché “non si può parlare male di qualcosa che non si conosce”. Il che è oggettivamente vero.

Il mio classico preferito: Sono due. L’Odissea, studiata in greco ai tempi del liceo e poi riletta in italiano. Meravigliosa. E il Canto di Natale di Dickens.

Un libro che ho letto in un giorno: Un giorno no, ce ne ho messi due. La storia infinita, di Michael Ende, letteralmente divorato.

Un libro di cui ho più edizioni diverse: Il Conte di Montecristo l’ho già detto?

Un libro che mi ricorda una persona cara: Farenheit 451, di Bradbury, che mi è stato prestato da mio padre per leggerlo, ed è rimasto a me.

Un libro il cui protagonista mi rispecchia: Se esiste, non l’ho letto. Non mi viene in mente nessuna protagonista in cui potrei identificarmi.

Un libro che consiglierei a chiunque: Come un romanzo, di Daniel Pennac, un saggio sulla lettura che dovrebbero leggere soprattutto genitori e insegnanti.

Un libro che mi ha fatto riflettere: 1984 di Orwell.

Una frase che mi piace tratta da un libro: “Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno. Ma quello che accadrà in tutti gli altri giorni che verranno può dipendere da quello che farai oggi”. Ernest Hemingway, Per chi suona la campana.