Aneddoti e curiosità del lunedì #67

Una volta Kirk Douglas aveva lavorato per alcune settimane con la polizia di New York, per calarsi nel personaggio di un film. Durante questo periodo, la polizia arrestò un ladruncolo e lo affidò a Douglas, che indossava regolarmente la divisa, perché gli prendesse le impronte. Mentre gli premeva le dita sull’inchiostro per le impronte, il ladro lo ha guardato con attenzione e gli ha chiesto: “Ma tu non sei Kirk Douglas?”. Al che l’attore, dopo averlo guardato con disprezzo, gli ha risposto: “Se fossi Kirk Douglas, ti pare che starei qui a prendere le impronte a te?”

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L’attore Steve Buscemi, nato a Brooklyn, è stato vigile del fuoco dal 1980 al 1984, con la famosa Engine Company n. 55 di Little Italy. L’11 settembre 2001, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, è rientrato in servizio come volontario, con i ragazzi della sua vecchia caserma, che quel giorno aveva perso cinque pompieri. Ha lavorato per settimane, 12 ore al giorno, scavando tra le macerie, e non ha mai parlato volentieri di quel suo ritorno in servizio. La storia è diventata pubblica molti anni dopo perché Steve cercò di mantenerla riservata. Dopo la morte di Ayman al-Zawahiri, architetto di quel massacro, ucciso a Kabul da un drone americano, un giornalista ha chiesto a Buscemi come si fosse sentito, e l’attore, dopo una lunga pausa di silenzio, ha risposto. «Mi sono sentito come quando è stato eliminato Bin Laden: nessuna soddisfazione. Nessuna sensazione di aver in qualche modo voltato pagina. Non cambia niente per tutte le persone che abbiamo perso quel giorno, e quelle morte in seguito per i tumori provocati dai fumi tossici, né per le loro famiglie. Non mi sono sentito soddisfatto. Continuiamo tutti a convivere con le conseguenze di quel giorno terribile, al di là di quel che è successo ad al-Zawahiri»

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Woody Allen iniziò a pubblicare battute e storielle umoristiche su diversi quotidiani di New York all’età di soli 16 anni; di lì a poco fu assunto da un agente di pubbliche relazioni per scrivere battute per i propri clienti, e nel giro di due anni arrivò a produrne all’incirca 20.000.

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Nei primi tempi del cinema, le Case di produzione sfornavano film in continuazione e ogni tanto capitava qualche errore. King Vidor una volta mandò due autisti a prendere due attori per portarli su set diversi. Gli autisti però si scambiarono gli ordini per un errore, e portarono i rispettivi attori sul set sbagliato. Pur di non perdere la giornata di lavoro, ciascun regista cambiò per quanto possibile il copione e fece recitare l’attore che aveva a disposizione.

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Il film Non aprite quella porta, del 1974, è l’antenato di tutto il filone slasher, sviluppato negli anni ’80 da John Carpenter in poi. Il protagonista, un pazzo omicida che gira con una motosega per fare a pezzi le sue vittime, è chiamato Leatherface, ovvero Faccia di cuoio, perché indossa una maschera fatta con brandelli di pelle umana. L’attore che lo impersonava, a causa della maschera che evidentemente non gli garantiva una buona visibilità, andò più volte a sbattere contro ostacoli, durante la lavorazione del film.

FONTI: Liguori-Cuomo-Grossi, Cult: I film che ti hanno cambiato la vita – Peter Hay, Accadde a Hollywood – corriere.it