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Roger Moore, il Bond più ironico

Roger Moore nasce il 14 ottobre 1927 a Stockwell, vicino a Londra. Figlio di un poliziotto, forse per questo subì sempre il fascino della divisa e, finito il liceo, preferì la carriera militare all’università, che frequentò ma senza arrivare alla laurea. Dopo aver prestato il servizio militare, frequentò la Scuola per Ufficiali, raggiungendo il grado di capitano. Molto attivo nei Royal Army Service Corps, fu spedito in Germania dell’Ovest, a capo di una piccola unità di soldati. Purtroppo, dopo un grave incidente automobilistico che gli costò la frattura della mascella e del cranio, e dopo una lunga degenza in un ospedale di Amburgo, fu costretto a rientrare in Gran Bretagna.

Ivanhoe (1958-1959)

Non potendo più sperare in una vita in divisa, optò per la carriera di attore, anche in virtù del suo fisico atletico, di un notevole fascino e del sostegno da parte del regista Brian Desmond Hurst, che si offrì di pagargli tutte le spese di studio alla Royal Academy of Dramatic Art. Cominciarono nella fine degli anni ‘40 le sue prime apparizioni cinematografiche, grazie a un contratto con la MGM, ma fu la televisione a dargli il successo che sperava. Venne infatti scelto per il ruolo di protagonista nella serie tv britannica Ivanhoe. Con 39 episodi di 25 minuti ciascuno, firmati dal regista Peter Rogers e ispirati al romanzo di Walter Scott, Roger Moore divenne rapidamente uno dei giovani attori più apprezzati della fine degli anni ‘50.

Il Santo (1962-1969)

La fine del serial fortunatamente non coincise con la fine della sua carriera. Fu infatti scelto per un altro importante ruolo da protagonista per Il Santo (1962-1969), serie che lo portò addirittura sotto le luci della ribalta internazionale, mentre dal 1971 al 1972 vestì i panni del nobile dandy miliardario Brett Sinclair in Attenti a quei due, accanto a Tony Curtis. Il suo cachet era di un milione di dollari a puntata, il che lo rese l’attore televisivo più pagato in tutto il mondo. Per di più, nel 1974, i primi episodi di questa serie uscirono al cinema in diversi paesi europei, montati insieme come un film di 90 minuti, intitolato Mission: Monte Carlo.

Attenti a quei due (1971-1972)

Quando i produttori dei film di James Bond cercarono un valido sostituto di Sean Connery, Moore sembrò l’uomo giusto e impersonò l’agente segreto britannico per 7 volte, dal 1973 al 1985: Agente 007 – Vivi e lascia morire; Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro, nel 1974, con Christopher Lee; nel 1977 La spia che mi amava; nel 1979 Moonraker – Operazione spazio; nel 1981 Solo per i tuoi occhi; nel 1983 Octopussy – Operazione piovra e nel 1985 007 – Bersaglio mobile. La sua immagine sprigionava una galanteria e una classe innate, tanto che guardandolo non si poteva che pensare fosse nato in Inghilterra.

Agente 007 – Vivi e lascia morire (1973)

Vero gentleman del grande schermo, capace di risultare impeccabile e raffinato anche quando interpretava ruoli di personaggi scavezzacollo o si trovava alle prese con le situazioni più improbabili, era capace di rotolare giù da un burrone e rialzarsi illeso, come appena uscito da un brunch. In realtà, da vero appassionato della cultura militare, seppe tradurre questo interesse in molte eccellenti performances di uomini d’azione, sempre senza l’uso di controfigure. Addestrato alla resistenza fisica e alla fatica, da tutti i suoi colleghi viene descritto come instancabile e pare che il segreto del suo successo fosse proprio nella gran cura del suo corpo.

I 4 dell’Oca selvaggia (1978)

Tra i vari film della serie di James Bond, Moore interpretò altre pellicole, tra commedie e film d’azione. Da I 4 dell’Oca selvaggia, del 1978, al suo seguito L’Oca selvaggia colpisce ancora, due anni dopo, e poi Attacco: piattaforma Jennifer, sempre nel 1980, fino al thriller A faccia nuda, nel 1984. Tra le commedie più famose a cui ha contribuito con il suo personalissimo humor, va ricordato Toccarlo… porta fortuna (1974), La corsa più pazza d’America (1981), Pantera Rosa – Il mistero Clouseau (1983), Spice Girls – Il film (1997) e Boat trip (2002), dopo il quale si ritirò momentaneamente dalle scene per ragioni di salute.

La corsa più pazza d’America (1981)

Nel 2011 ha partecipato al film per la televisione Natale a Castlebury Hall. Tra le sue interpretazioni cinematografiche più recenti si segnalano quelle nelle pellicole Incompatibles (2013) e The carer (2016), in cui interpreta se stesso. Avendo una mentalità protesa verso gli agi e il lusso, e consapevole di essere molto fortunato per avere ciò che aveva, cercò di restituire quel che poteva alla collettività attivandosi in difesa dei bambini più bisognosi. Dal 1991 è stato Ambasciatore Umanitario dell’Unicef, insieme ad Audrey Hepburn.

Per anni Moore ha cercato di proteggere anche gli animali. È particolarmente noto per la sua lotta contro il foie gras. Nelle sue campagne contro questa prassi orribile collaborava spesso con la PETA, l’organizzazione per i diritti degli animali. Il suo più grande successo in questo campo fu che, nel corso di una campagna, convinse la catena di grandi magazzini Selfridges a non vendere più foie gras.

Moore supportava l’organizzazione per la protezione della vita marina Sea Sheperd e anche TigerTime e Animal Defenders International. Ha usato parole chiare sulla caccia, descrivendo le persone a cui piaceva uccidere animali indifesi, come malati di mente. “In un mondo come il nostro, in cui ci sono sconfinate possibilità di divertimento, è orribile che qualcuno scelga di trarre emozioni dall’uccidere esseri viventi che non chiedono altro che la possibilità di continuare a vivere.” In più si impegnava contro l’uso di animali selvatici nei circhi. Cercò anche di convincere la Regina Elisabetta a sostituire i cappelli di pelliccia vera delle sue guardie, con cappelli sintetici.

Nel 2003 è stato nominato Cavaliere dell’Impero Britannico dalla Regina Elisabetta II, e nel 2008 Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia.

Sposato quattro volte con tre divorzi: dal 1946 al 1953 è stato sposato con Doorn van Steyn; successivamente aveva sposato la vocalist Dorothy Squires, che però lasciò per l’attrice italiana Luisa Mattioli, che poté sposare nel 1969, quando la Squires gli concesse il divorzio. Da Luisa Mattioli ha avuto tre figli: Deborah e Geoffrey, che sono attori, e Christian che invece si è dato alla produzione. La coppia ha divorziato nel 1993. Nel 2002 Moore ha poi sposato l’amica Kristina Tholstrup.

L’attore si è spento a 89 anni, il 23 maggio 2017, a Crans-Montana, in Svizzera, dopo “breve ma coraggiosa battaglia contro il cancro“, come hanno scritto i figli, dandone l’annuncio su Instagram. Per sua volontà, il funerale si è svolto in forma privata a Monaco.

«Mi sarebbe tanto piaciuto essere ricordato come un grande Re Lear o il miglior Amleto. Invece sarò ricordato solo come il terzo James Bond»

FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – mymovies – biografieonline

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Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

21 pensieri riguardo “Roger Moore, il Bond più ironico”

  1. Uno dei miei bond preferiti, anche se razzista: ha la prima bond nera, che si rivela essere una traditrice per un villain che è il spgno erotico di ogni scrittore dell’epoca coloniale 😂😂😂

    Sai che tempo fa condivisi un post sul mio bond movie ideale? Era un’idea che avevo trovato su fb e mi piacque assai

    "Mi piace"

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