Il suo nome completo era Christopher Frank Carandini Lee, di origini italiane per parte di madre: era infatti discendente della nobile famiglia Carandini di Sarzano, mentre il padre era un colonnello dell’esercito britannico. Nasce a Londra il 27 maggio 1922, e dopo essersi diplomato al Wellington College, si arruolò nella Royal Air Force durante la Seconda Guerra mondiale e lavorò per l’Intelligence Service. Finito il conflitto, intraprende la carriera artistica, prima in teatro poi nel cinema, dove fa il suo esordio nel 1948 ne Il mistero degli specchi, di Terence Young; per anni rimase confinato al ruolo di comprimario e caratterista in film d’avventura, il più celebre dei quali è Vittoria amara, dramma bellico del 1957 diretto da Nicholas Ray.

Elegante, dalla pronuncia perfetta, colto e dotato di un’ironia discreta, passa il primo decennio della lunghissima carriera tra ruoli minoritari per film in costume di genere avventuroso. La svolta arriva sul finire degli anni ’50, quando Terence Fisher, con cui stabilirà un lungo sodalizio, lo chiama per interpretare La maschera di Frankenstein, in un rilancio del cinema inglese verso il genere horror. Il suo ruolo fu quello della ‘creatura’, al fianco di Peter Cushing interprete del barone Frankenstein: il film ebbe un enorme successo e diede notorietà ai due attori, oltre a rilanciare a livello internazionale la casa di produzione Hammer, con la riscoperta dell’horror gotico.

Grazie al suo fisico imponente, il volto scarno e magnetico e la voce profonda, diventa rapidamente una vera e propria icona del cinema horror inglese, raggiungendo un’ampia fama con le interpretazioni del mostro di Frankenstein e soprattutto del conte Dracula nei film prodotti dalla Hammer. Le sue interpretazioni più note restano quelle legate alle regie di Fisher: Dracula il vampiro, del 1958, dove Lee appare nei panni sinistri e inquietanti del conte vampiro, La furia dei Baskerville, del 1959, tratto da un racconto di A.C. Doyle, e La mummia, dello stesso anno, remake dell’omonimo film del 1932. In molti di questi film recita accanto a Peter Cushing, altro grande interprete britannico del genere horror.

La sterminata filmografia dell’attore, capace di girare anche cinque film all’anno, conta un centinaio di titoli, quasi tutte opere commerciali e riconducibili agli stereotipi del terrore: non mancano però episodi curiosi, come Ercole al centro della Terra (1961) e La frusta e il corpo (1963), entrambi diretti da Mario Bava. Per oltre vent’anni è il principale interprete di una serie di pellicole sul conte Dracula e film affini, molti dei quali diventeranno nel tempo dei veri cult-movie. Pur lavorando ormai con continuità a Hollywood, la sua prima scelta è sempre e comunque legata al cinema britannico.

Assieme a Peter Cushing e Vincent Price, diventa l’alter ego inglese di Boris Karloff e di tutto il cinema americano improntato sul genere horror. Con Cushing fa parte anche del cast de Le cinque chiavi del terrore, del 1965. Dagli anni ’70 in poi, pur continuando ad interpretare questo genere di film, si cimenta sempre in ruoli sinistri ma in film di tutt’altro genere. Nel 1970 interpreta il fratello di Sherlock Holmes diretto da Billy Wilder nella commedia gialla La vita privata di Sherlock Holmes.

Nel 1974 si offrì alla ribalta del cinema commerciale con l’ironica interpretazione del killer Scaramanga, avversario dell’agente 007 e ‘cattivo’ di turno nel nono episodio delle avventure di James Bond, L’uomo dalla pistola d’oro; tornò poi a essere protagonista due anni dopo nel divertente Dracula padre e figlio, una parodia del Conte diretta da Édouard Molinaro in cui Lee è un Dracula costretto a lasciare la Romania, all’avvento del comunismo, e a emigrare negli Stati Uniti, dove diventa un divo del cinema horror.

Nel 1977 fa parte del ricco cast di Airport ’77, e due anni dopo interpreta con grande ironia l’ufficiale nazista di 1941: Allarme a Hollywood, diretto da Steven Spielberg. Continua a lavorare negli anni ’80 e ‘90, sempre al ritmo di 4 o 5 film all’anno: nel 1983 fu chiamato insieme a Peter Cushing, Vincent Price e John Carradine a interpretare il thriller parodistico La casa delle ombre lunghe, di Pete Walker, mentre nel 1999 Tim Burton lo chiama per Il mistero di Sleepy Hollow; partecipa poi a grandi produzioni come Il Signore degli anelli, nel ruolo di Saruman, Star Wars: L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith, e ancora La fabbrica di cioccolato, La bussola d’oro, Hugo Cabret, fino a Lo Hobbit, ultima sua interpretazione nel 2014.

Attivo fino all’ultimo, muore a 93 anni per cause naturali, il 7 giugno 2015. Per strana coincidenza, è nato lo stesso giorno e mese di Vincent Price e un solo giorno prima di Peter Cushing. Sposato dal 1961 con l’ex indossatrice e attrice Birgit Kroencke, ha avuto da lei una figlia, Cristina. Nel 1977 aveva pubblicato la propria autobiografia, spiritosamente intitolata Tall, dark and gruesome, ovvero Alto, scuro e macabro.

«Per diventare una leggenda devi morire giovane, o diventare eccessivamente vecchio»
FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – cinekolossal
Buon giorno 1 Non è vero
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Buongiorno a te. In parte è vero, non sempre
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Ha iniziato ad avere successo tardi, ma poi non ha più smesso, recitando fino ad oltre 90 anni di età. Grandioso.
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Una leggenda.
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Non penso che sia proprio così, un grande attore comunque, buona giornata.
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A differenza di altri, ha saputo anche uscire dai panni del vampiro. Buona giornata!
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Attore per tutta la vita, è per pochi davvero grandi. 🙂
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Eh sì, soprattutto essendo un attore di film horror, ha saputo riciclarsi in altri generi.
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L’ho visto in pochi film, ma quei pochi li ricordi.
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Rimane impresso, aveva una forte personalità
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Mi fa piacere il fatto che tu ricordi attori di questo calibro, talvolta dimenticati, hanno sempre qualcosa da insegnare, buon pomeriggio Raffa.
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A me fa sempre piacere quando trovo chi apprezza anche il cinema “vintage”, perché secondo me non va dimenticato.
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capisci che sei figo quando stai bene pure con 10 cm di cerone e trucco addosso
grande attore
mi ha fatto pensare il dietro le quinte de Il signore degli anelli, dove spiega che i tecnici volevano spiegargli come accasciarsi dopo essere stato pugnalato a morte, ma lui essendo stato in guerra sapeva benissimo come la cosa funzionava
e poi che lui ha sempre amato la commedia
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Infatti, non ha potuto realizzare il suo sogno. Però ha dimostrato comunque di essere un attore completo
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un attore iconico
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Un attore davvero bravo e che rimarrà nella storia 🥀🥀🥀 Buonanotte cara Raffa 🌹
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Serena notte Giusy 🌛
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