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Angela Lansbury, non solo Jessica Fletcher

Raro esempio di bellezza femminile che l’età ha accresciuto e ravvivato, aggiungendovi fascino, personalità e soprattutto simpatia. Angela Lansbury non era certo annoverata tra le bellissime di Hollywood, soprattutto in un’epoca in cui le dive si chiamavano Ingrid Bergman, Ava Gardner o Liz Taylor. E Hollywood non l’aiutò neppure a puntare sulla simpatia, dandole spesso ruoli sgradevoli, come quello del suo esordio, nei panni della servetta civettuola, maliziosa e irriverente di Angoscia, o quello dell’amante del vecchio padre ne La lunga estate calda, o quello terribile della madre manipolatrice in Va’ e uccidi. Quasi sempre, comunque, ruoli non da protagonista.

Eppure, sin dagli esordi, seppe imporsi per l’intensità delle sue caratterizzazioni, ottenendo tre nomination agli Oscar per Angoscia, nel 1944, Il ritratto di Dorian Gray l’anno successivo, e poi Va’ e uccidi nel 1962. Ed è riuscita a spopolare sia sul grande che sul piccolo schermo, con una carriera che è andata avanti per ben otto decadi, per la quale le è stato assegnato l’Oscar alla carriera nel 2014.

Il suo nome completo era Angela Brigid Lansbury, ed era nata a Poplar, un paese vicino a Londra il 16 ottobre 1925. Figlia di Moyna MacGill, un’attrice irlandese, e di Edgar Lansbury, imprenditore nel mercato del legno e sindaco di Poplar, che morirà quando Angela aveva solo 9 anni. Iniziò gli studi artistici alla Webber-Douglas School of Dramatic Art di Londra, ma nel 1940, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, fuggì negli Stati Uniti con la madre e con i fratelli su una delle ultime navi che lasciarono l’Inghilterra, prima che i sottomarini tedeschi potessero impedirlo.

Con la madre, Moyna MacGill

Terminò quindi la sua formazione alla Feagin School of Dramatic Art di New York e attraverso la madre ebbe modo di incontrare il direttore del casting del film di George Cukor, Angoscia. L’uomo rimase piacevolmente colpito dalla diciottenne Angela e le fece firmare immediatamente un contratto con la MGM.

Angoscia (1944)

In Angoscia, le viene offerto il ruolo della cameriera Nancy Oliver, che le permetterà di duettare con Charles Boyer, Joseph Cotten, ma soprattutto con Ingrid Bergman. Arriva in questo modo la sua prima nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Nomination che ritorna puntualmente l’anno dopo, quando viene candidata nella stessa categoria per l’interpretazione di Sibyl Vane, fidanzata del decadente e maledetto Dorian Gray ne Il ritratto di Dorian Gray, grazie al quale si conquista un Golden Globe e ha una prima occasione di recitare accanto a sua madre (la seconda sarà nel 1951 con Kind Lady).

Il ritratto di Dorian Gray (1945)

Il suo straordinario talento le consentì di spaziare in generi diversi, come nel brillante western Le ragazze di Harvey, del 1946, nel dramma sociopolitico Lo Stato dell’Unione, del 1948, di Frank Capra e, sempre nello stesso anno, in una delle tante versioni cinematografiche de I tre moschettieri, in cui ebbe il ruolo della regina Anna. Entrata nell’industria hollywoodiana, diventa una delle più importanti attrici di secondo piano dell’epoca. Merito dei suoi lineamenti che, pur non essendo affatto quelli di un’anziana, la facevano sembrare molto più matura della sua età reale, permettendole di recitare i ruoli di madre, spesso anche di attori o attrici molto più grandi di lei.

I tre moschettieri (1948)

Da qui in avanti affiancherà solo grandi nomi, da Elisabeth Taylor a Janet Leigh, da  Judy Garland a Katharine Hepburn, da Frank Sinatra a Spencer Tracy, fino a Vincent Price. Le avevano offerto anche il ruolo della giovane Miss Caswell in Eva contro Eva, ma Marilyn le ruba la parte. All’inizio degli Anni Cinquanta, si allontana dal cinema, tentando la strada del teatro. Ottiene un discreto successo in diverse apparizioni, ma il ruolo che le darà maggiori soddisfazioni è senza dubbio quello di Zia Mame nel musical omonimo di Jerry Herman, noto adattamento del bellissimo e divertente libro di Dennis Patrick. Incanta la critica che scriverà di lei: «Miss Lansbury è un’attrice, una cantante e una ballerina… In questo ruolo, mostra tutta la sua intelligenza, il suo equilibrio, il suo calore». In effetti, il ruolo chic della zia newyorkese sopra le righe, intellettuale fino all’osso, svampita ed egoista, che si ritrova a dover crescere un nipote orfano da sola, non poteva che conquistare il pubblico, il quale la premia con il suo primo Tony Award come miglior attrice in un musical.

La lunga estate calda (1958)

Dopo quasi dieci anni di assenza dal grande schermo, ritorna al cinema con La lunga estate calda, nel 1958, dove interpreta con brio la compagna di Orson Welles, a cui seguirà Come sposare una figlia, accanto a Rex Harrison, e poi Olympia nel 1960, e l’anno dopo Blue Hawaii, nel ruolo della madre di Elvis Presley, più giovane di lei di soli 10 anni.

Blue Hawaii (1961)

Nel 1962 arriva uno dei ruoli migliori della sua fulgida carriera, quello della crudele e terrificante signora Iselin in Va’ e uccidi accanto a Sinatra e Janet Leigh, che le porterà la sua terza candidatura all’Oscar e un nuovo Golden Globe. Molto amata dalla Disney, nel 1971 le viene proposto il ruolo di un’apprendista strega che si prende cura di tre orfanelli londinesi e si ritrova a combattere uno sbarco nazista, nel film Pomi d’ottone e manici di scopa.

Pomi d’ottone e manici di scopa (1971)

Il sodalizio e la stima reciproca con la casa di produzione di Topolino durerà per lungo tempo, passando dal doppiaggio del film d’animazione L’ultimo unicorno, del 1982, a quello più famoso della teiera parlante ne La Bella e la Bestia, del 1991. Riprenderà poi lo stesso personaggio nel sequel home video La Bella e la Bestia – Un magico Natale e nel videogame Kingdom Hearts II. Quando le chiesero di cantare la canzone principale del lungometraggio, la Lansbury fece resistenza, lasciandosi poi convincere dagli autori del cartone. Il brano, intitolato La Bella e la Bestia, sarà uno dei più amati dai bambini di ogni generazione e la Disney ringrazierà la Lansbury invitandola a essere la madrina della cerimonia di apertura del parco tematico francese di Euro Disney, nel 1992. La Disney sembra averle perdonato persino la sua collaborazione con il nemico Don Bluth quando doppiò l’Imperatrice Maria nel cartone animato Anastasia, del 1997.

A sinistra, Assassinio sul Nilo (1978). A destra, Assassinio allo specchio (1980).

La sua vicinanza con il genere giallo non inizia, come molti potrebbero pensare, sul piccolo schermo, ma molto prima, con due ottime trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Agatha Christie. Viene scelta, infatti, per il ruolo dell’alcolizzata scrittrice rosa Salomè Otterbourne, seconda vittima in Assassinio sul Nilo, del 1978, per il quale sarà nominata ai BAFTA, e per interpretare Miss Marple in Assassinio allo specchio, del 1980, accanto a Elizabeth Taylor e Rock Hudson. Dopo una parentesi nell’orrore con il ruolo della saggia nonnina nell’onirico e psicanalitico In compagnia dei lupi, nel 1984, ha continuato con il genere mystery diventando la famosa giallista Jessica Fletcher nella serie tv americana La signora in giallo (1984-1996), una delle più longeve investigatrici della storia del piccolo schermo, che la porterà a diventare la produttrice esecutiva della serie.

Nei panni della signora Jessica Fletcher

Angela Lansbury diventa una delle attrici più pagate al mondo, con ben diciotto candidature agli Emmy Awards in trentatré anni, seppur non abbia mai vinto la statuetta, ed entra nelle nostre case con il volto simpatico e rassicurante della geniale giallista. Tornerà al cinema sporadicamente per film come Tata Matilda e Il ritorno di Mary Poppins, in quella che sarà la sua ultima significativa apparizione sul grande schermo. In realtà, la sua ultima apparizione sarà postuma, in un cameo nel film Glass Onion – Knives Out, al cinema da novembre 2022.

Il ritorno di Mary Poppins

Versatile e talentuosa, perfettamente funzionale in ogni film, ha vinto per sei volte il Golden Globe, su 15 candidature, e sei volte è stata premiata con il Tony Award, il premio per il teatro e il musical. Nel 1995 è stata nominata Disney Legend e nel 2013 la regina Elisabetta II le ha conferito il titolo di Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Si era sposata nel 1945 con l’attore Richard Cromwell, ma si separa da lui dopo solo un anno quando scopre che lui è gay. Sposata in seconde nozze con Peter Shaw (1949-2003) da lui ebbe i figli Anthony Pullen (1952) e Deirdre Angela (1953). Era anche imparentata con Peter Ustinov, che aveva sposato la sua sorellastra Isolde Denham.
Particolarmente attiva anche nel volontariato, ha lottato dagli Anni Sessanta in poi la distrofia muscolare accanto all’associazione americana Muscular Dystrophy Association.
Si è anche impegnata nella scrittura con il libro biografico Angela Lansbury’s Positive Moves – My Personal Plan for Fitness and Well-Being.
L’indimenticabile signora Fletcher ci lascia l’11 ottobre 2022, cinque giorni prima del suo 97o compleanno.

«Non vorrei avere una vita troppo lunga; sono in giro da parecchio tempo e non voglio che la gente dica:
Oddio, è ancora qua!»

FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – mymovies – imdb

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Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

20 pensieri riguardo “Angela Lansbury, non solo Jessica Fletcher”

    1. Diciamo che nella tarda età ha saputo trovare un ruolo che le calzava a pennello e ci si è immedesimata molto bene. Anch’io ho visto molte sue interpretazioni che la valorizzavano di più, però succede così quando si fa televisione. Un po’ come Peter Falk che per molti rimane il tenente Colombo, ma ha fatto molto di più.

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  1. Bellissimo Raffa, me la sono proprio goduta tutta. E cosa hai tirato fuori poi, L’ultimo unicorno me l’ero completamente dimenticato. L’ho apprezzata molto in Angoscia, malgrado fosse il suo primissimo ruolo, ha caratterizzato il personaggio in maniera superba. Pomi d’ottone e manici di scopa è il top. Riguardo la citazione finale, cambieri l’ultima frase: “Oddio, non è più qua!”.

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  2. lol, deve essere sempre traumatico quando scopri che il/la partner è dell’altra sponda; ti verrà da chiederti se un po’ è colpa tua se ha iniziato a guardarsi intorno: dopotutto, se frequenti un amico o un’amica, all’inizia come amici, non è tradire no?

    lei come viso mi ha sempre ricordato mia mamma, da vecchia hanno la stessa zona mento-guance

    cmq in Angoscia l’avevano conciata proprio male eh

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  3. A volte i ruoli televisivi circoscrivono la personalità di un attore, definendolo nell’immaginario collettivo e mettendo in secondo piano i ruoli precedenti o successivi, ma nel suo caso, la bravura ed il talento sono stati un tema costante nel tempo, per chi l’ha voluta conoscere anche nei ruoli precedenti. Lei con pochi altri hanno davvero fatto la storia del cinema e in seguito, anche quello della televisione, quella buona, di puro intrattenimento sano.

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    1. Era una persona molto positiva e una donna forte e coraggiosa. Non mi sembra di averlo detto nella biografia, perché era una questione molto personale, ma ho letto che si è presa un intero anno lontano dal lavoro per recuperare la figlia che era finita preda di una setta, ha lasciato l’America e si è trasferita in Inghilterra per salvare la famiglia. E alla fine ci è riuscita.

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      1. Doppiamente da ammirare, quindi; che fosse donna di carattere era indubbio, ma aveva anche a cuore la famiglia, oltre che essere una grande professionista e in certi ambienti non è per nulla scontato! Grazie per questa ulteriore informazione. Grande donna e grande esempio di tenacia.

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