Nata a Londra da padre inglese e madre con origini scozzesi e gallesi, Keira in realtà non si sarebbe dovuta chiamare così, ma Kiera, ovvero la forma anglicizzata di “Kira” in onore della pattinatrice russa Kira Ivanova, che suo padre ammirava tanto. Tuttavia la madre, al momento della registrazione del nome, fece un errore di spelling scrivendo la “e” prima della “i”, ed ecco che nacque Keira.
Keira ha sempre voluto diventare attrice, tanto che pare abbia chiesto di avere un agente già all’età di tre anni, e a sei anni già lavorava in piccoli ruoli televisivi. Nonostante questo, non ha mai seguito lezioni di recitazione, diventando attrice per pura passione.
Nel 2002, dopo aver incontrato il produttore Andy Harries alla premiere de Il diario di Bridget Jones, Keira decide di abbandonare gli studi e di diventare un’attrice a tempo pieno. E proprio nel 2002, all’età di 17 anni, si fece conoscere al grande pubblico recitando nella commedia inglese a sfondo calcistico Sognando Beckham. Nel giro di un paio d’anni partecipa a un adattamento televisivo de Il dottor Zivago, recita in Love actually, e ottiene la parte per il film che l’ha consacrata come attrice: La maledizione della prima luna. Con il suo primo stipendio da attrice ha acquistato una casa di bambola.
A proposito della saga Pirati dei Caraibi, pare che l’attrice si fosse presa una cotta per Johnny Depp, e annunciò esplicitamente che avrebbe partecipato al sequel nel ruolo di Elizabeth solo se in una delle scene avesse potuto baciarlo. Depp fu molto imbarazzato dalla cosa, perché aveva vent’anni più di lei, ma alla fine entrambi si comportarono da veri professionisti.
Nel 2007, la Knightley ha vinto una causa legale contro il tabloid britannico Daily Mail per diffamazione, dopo che questo l’aveva accusata di aver mentito sul fatto di non soffrire di anoressia nervosa o di qualche altro disturbo alimentare. In seguito alla vittoria della causa, ottenne 3.000 sterline di danni, somma che l’attrice, aggiungendone altre 3000, ha donato all’ente di beneficenza Beat per coloro che soffrono di malattie mentali e disturbi alimentari.
L’attrice non è presente in nessun social media. Nessun tipo di social sembra interessare a Keira che, in realtà, cerca accuratamente di evitarli tutti. Ha ammesso di aver provato una volta ad aprire un account Twitter e di averlo chiuso dopo solo 12 ore perché “le sembrava di essere nel cortile della scuola”.
Da bambina aveva diverse difficoltà nella lettura e nella scrittura. Ha lavorato duro per cercare di risolvere il problema: pare che durante l’adolescenza abbia indossato degli occhiali appositi che potessero aiutarla nella lettura e di aver studiato a memoria diversi libri mediante delle registrazioni, così da essere preparata nella lettura.
Nel 2018 l’attrice ha rivelato di aver avuto un crollo mentale a 22 anni, quando le fu diagnosticato un disturbo da stress post-traumatico di fronte alla sua improvvisa e crescente fama. Keira ha raccontato di essere arrivata al punto di non uscire di casa per tre mesi. Sempre in quel periodo si sottopose a delle sedute di ipnoterapia per prevenire gli attacchi di panico.
Non molto tempo fa ha ammesso di indossare le parrucche da qualche anno, a causa della perdita di numerosi capelli. Lei stessa ha raccontato di aver trattato molto male la sua chioma, tra tinture, acconciature complesse e lavaggi frequenti.

La sua somiglianza con la collega Natalie Portman è piuttosto marcata, tanto che George Lucas la volle come alter ego della Portman per Star Wars Episode I: la minaccia fantasma. Si narra che, dopo la seduta di make up, neanche la madre di Keira fosse in grado di distinguerla dalla Portman.
Da convinta femminista, Keira ha vietato la visione di alcuni film Disney alle figlie. Dal suo punto di vista, alcune principesse Disney, come Cenerentola, non dovrebbero aspettare che l’uomo arrivi a salvarle, ma l’idea dovrebbe essere quella di salvarsi da sé. È dello stesso avviso anche per La Sirenetta, perché Ariel “non può rinunciare alla propria voce per un uomo”.
FONTI: Cinefilos – ciakmagazine – popcorntv
Un bel tipetto direi!! Buongiorno Raffa!!
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Sì, un caratterino mica facile.
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🌸🌺
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Buon giorno 2. Vietiamo le favole che poi le donne si illudono. Non esistono i principi azzurri.
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Non esistono neppure le fate, e non credo che nessuno si sia mai sognato di aspettarne una che risolva i suoi problemi… Ma, almeno da bambini, è bello sognare.
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Le fate è appurato che esistono.
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Sicuro?
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Sicurissimo
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Tutto molto bello… tranne Cenerentola. Abbiamo una visione differente. Per Ariel, invece, concordo in pieno e ne avevo parlato.
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Concordo su Cenerentola e in generale non mi piace questa tendenza a censurare le favole perché danno un’immagine sbagliata. Sono cresciuta con queste favole e le ho raccontate alle mie figlie, ma né io né loro abbiamo mai aspettato il Principe Azzurro sul cavallo bianco.
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Il mispelling al momento della registrazione anagrafica è un classico, ne abbiamo avuto un caso anche noi in famiglia, anche se in effetti si trattò di molti decenni fa.
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Capita spesso anche che sia l’impiegato dell’anagrafe a sbagliare o a non capire bene.
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Nel web se ne trovano di belle.
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sui film disney sono d’accordo, anche se adesso la Disney sta diventando ridicola nella direzione contraria
e su Depp sono scoppiato a ridere, non lo sapevo ma lo trovo molto cute
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Pensavo lo sapessi, era un aneddoto abbastanza conosciuto. Sulle favole non sono d’accordo, ma io sono di un’altra generazione.
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Nop, e lo trovo parecchio cute
Secondo me nn sono le fiabe ma come le rappresenti
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forse ti ho mandato una mail
sorry
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Sì, ho controllato, è arrivata. Bene, almeno so che il modulo di contatto funziona.
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mi è piaciuta la parte che ha fatto nei pirati dei Caraibi…
anche lei è cosciente che la bellezza è un’arma a doppio taglio…
in certi ruoli è importante… in altri ne abbassa la credibilità…
anche io… sono cresciuta con la favola di cenerentola…
poi… si sa… che le fiabe… le favole… hanno un significato profondo… in base a chi le legge…. le racconta… a chi le ascolta…
e… non esiste sempre il lieto fine…
ciao Raffa…
buona notte a Te!⭐🌌
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Buonanotte, grazie per essere passata 🙂
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