Martin Balsam, un volto rassicurante

Ha costruito la sua carriera soprattutto su ruoli secondari, ma grazie all’intensità della sua recitazione, è diventato uno dei migliori caratteristi del cinema statunitense, e non solo. Il volto da uomo qualunque, il fisico massiccio e l’espressione gentile lo hanno relegato spesso nei panni di individui pacati e solidi, non privi di combattività, come medici, poliziotti e giudici, che non hanno tuttavia reso giustizia alle sue grandi capacità di interprete.

La parola ai giurati (1957)

Il suo vero nome era Martin Henry Balsam. Nato a New York il 4 novembre 1919, in una famiglia ebraica nel Bronx, si appassiona alla recitazione al liceo. Dopo aver servito in aviazione durante la Seconda guerra mondiale, al ritorno frequentò uno dei primi corsi dell’Actors Studio, tenuto dal regista Elia Kazan, che gli offrì la prima occasione sul grande schermo con il suo Fronte del porto, nel 1954, ma dovette poi attendere il 1957 per avere una seconda possibilità: ne La parola ai giurati (1957), film d’esordio di Sidney Lumet, la sua interpretazione del presidente della giuria, posato e prudente ma particolarmente sensibile, colpì pubblico e critica, anche se il successo lo imprigionò in un cliché che avrebbe in seguito limitato l’ampia gamma delle sue potenzialità espressive.

Colazione da Tiffany (1961)

Si distinse poi in altri ruoli, quasi sempre secondari, ma comunque d’impatto, diretto da grandi registi: il detective scettico e sfortunato di Psyco (1960), l’agente hollywoodiano di Holly in Colazione da Tiffany (1961), il disponibile ma impacciato sceriffo de Il promontorio della paura (1962) mentre nel remake di Scorsese impersonerà un giudice, il servizievole agente letterario de L’incredibile Murray (1965), che gli vale l’Oscar come miglior attore non protagonista, il cocchiere della diligenza in Hombre (1967) di Martin Ritt, l’ambizioso colonnello di Comma 22 (1970) di Mike Nichols, il medico imbroglione di Piccolo grande uomo di Arthur Penn, il direttore della compagnia ferroviaria, amico di Poirot, in Assassinio sull’Orient Express (1974) di Lumet e il giornalista veterano di Tutti gli uomini del Presidente (1976) di Alan J. Pakula.

A sinistra: Il promontorio della paura (1962). A destra: Cape fear (1991)

Dalla fine degli anni ‘50 aveva fatto dell’Italia una sorta di seconda patria, intraprendendovi una carriera parallela a quella statunitense, anche se più discontinua. Dedicandosi soprattutto a film di impegno civile, fu, tra l’altro, un coraggioso militare in Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini e un inflessibile poliziotto in Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica (1971) di Damiano Damiani, con il quale lavorò anche ne L’avvertimento (1980) e, per la televisione, nella seconda serie di La piovra (1984).

Hombre (1967)

Ben presto sviluppò un vero amore per l’Italia, e vi visse la maggior parte degli anni che gli rimanevano. Dagli anni ’70 si divise tra produzioni televisive, tra cui Kojak e Sulle strade della California, film americani di spessore e lavori italiani per lo più vacui e ripetitivi, dove era quasi sempre doppiato in dialetto siciliano. Fra le sue ultime interpretazioni c’è anche l’apparizione ne Il silenzio dei prosciutti di Ezio Greggio, in cui parodiava se stesso in Psyco.

Tutti gli uomini del presidente (1976)

Dopo una carriera di oltre cinquant’anni, con 170 titoli all’attivo tra cinema e televisione, Balsam si è spento nella sua amata Italia, all’età di 76 anni, in seguito a un infarto. E’ morto a Roma, il 13 febbraio 1996, lasciando tre figli, Adam, Zoe e Talia, anch’essa attrice.

«La celebrità non mi ha mai dato alla testa. Anche quando ho visto il mio nome sulla locandina, sotto il titolo, ho continuato a fare solo il mio lavoro, esattamente come prima»

FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – cinekolossal – nientepopcorn

Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

11 pensieri riguardo “Martin Balsam, un volto rassicurante”

  1. Appena ho iniziato a leggere il post tra me e me mi son detta: “ecco ci risiamo con la mia ignoranza cinematografica”, in realtà non lo avevo riconosciuto, soltanto proseguendo la lettura mi è tornato alla mente in due film che in passato ho visto ossia: Colazione da Tiffani e Tutti gli uomini del presidente. Buona serata cara Raffa 🌹

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    1. Ciao Giusy, grazie per i tuoi passaggi, nonostante tutto. Mi sento così anche io quando capito sui post di musica, materia su cui ho lacune enormi. Poi però qualcosa nella memoria si accende… Buona serata 💐

      Piace a 1 persona

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