Il suo nome completo era Martin James Landau ed era nato a New York il 20 giugno 1928, nel quartiere di Brooklyn, da una famiglia di immigrati austriaci, di umili origini. All’età di 17 anni entra a lavorare al New York Daily News come fumettista e illustratore, dove resta per cinque anni, ma sogna di fare l’attore. Nel 1955 fa un’audizione per poter essere ammesso all’Actors Studio di Lee Strasberg e su 2000 partecipanti, solo lui e Steve McQueen vengono ammessi. Durante le lezioni di recitazione, entrambi hanno occasione di frequentare il ragazzaccio di Hollywood per antonomasia, James Dean, a cui Landau restò legato da profonda amicizia.

Il debutto sul grande schermo arriva nel 1959 con Intrigo internazionale diretto niente meno che da Hitchcock: a lui tocca il ruolo del cattivo, uno degli scagnozzi di James Mason. Successivamente ricopre piccoli ruoli di contorno in diverse pellicole: ad esempio, nel 1963, in Cleopatra, è Rufio, il capo delle legioni romane lasciate da Cesare come supporto alla regina, mentre ne La più grande storia mai raccontata, film del 1965 sulla vita di Gesù, è Caifa. A causa dell’eccessiva lunghezza di Cleopatra, buona parte del suo ruolo venne tagliato in sede di montaggio, ma Landau accettò la cosa con ironia, dicendo: “Cos’altro potevano fare? Mica potevano tagliare Liz Taylor o Richard Burton”.

Ma la fama arriva con la televisione: prima la serie Mission: Impossible, dal 1966 al 1969, grazie alla quale riceve nel 1968 un Golden Globe come migliore attore TV, e successivamente un’altra famosissima serie, Spazio 1999 (1975-77). Nel frattempo si sposa con la collega Barbara Bain, che aveva recitato con lui in televisione. Gene Roddenberry, ideatore della serie di Star Trek, lo avrebbe voluto per il personaggio di Spock, ma il ruolo poi andò a Leonard Nimoy, che, curiosamente, era entrato a far parte del cast di Mission Impossible quando Landau aveva lasciato la serie.

Nel 1979 è nel cast all-star di Meteor, uno degli ultimi film del filone catastrofico degli anni ’70. Dalla fine degli anni ’70 fino alla metà degli anni ’80 Landau ha per lo più insegnato recitazione, mentre sullo schermo ha lavorato in produzioni a basso costo.

Nel 1988 ha occasione di mettersi in luce diretto da Coppola in Tucker, un uomo e il suo sogno, grazie al quale ha vinto un Golden Globe e ottenuto una nomination agli Oscar come migliore attore non protagonista. L’anno successivo Woody Allen lo chiama a interpretare Crimini e misfatti, nei panni di un chirurgo che decide di uccidere la sua amante per salvare la propria reputazione, ruolo che gli vale un’altra nomination all’Oscar.

Ma sarà Tim Burton con Ed Wood, nel 1994, a regalargli la statuetta come miglior attore non protagonista, nei panni di un crepuscolare e delizioso Bela Lugosi, interpretato con ironia e struggente intensità.

Landau tornerà a collaborare con Burton in altre occasioni, tra cui il film d’animazione Frankenweenie, a cui presterà la voce. Nel 1996 è un giudice corrotto in City Hall, a fianco di Al Pacino, e interpreta Geppetto ne Le straordinarie avventure di Pinocchio di Steve Baron.

Agli inizi del nuovo secolo, nel 2001, è accanto a Jim Carrey nel nostalgico The Majestic diretto da Frank Darabont; nel 2008 è un anziano che scopre per la prima volta l’amore accanto a Ellen Burstyn in Lovely, Still ed è poi coinvolto nei magici intrighi di Ember – Il mistero della città di luce. Nel 2012 è dietro al progetto Frankenweenie come doppiatore, e nel 2015 è protagonista insieme a Christopher Plummer del film Remember, di Atom Egoyan.

Oltre al cinema, ha lavorato molto anche in televisione: a parte le due serie già citate, di cui è stato protagonista, ha partecipato anche a numerose serie famosissime, da I confini della realtà a La grande vallata, da Colombo a La signora in giallo, fino a Senza traccia.

Interprete colto e raffinato, ha insegnato per anni all’Actors Studio, di cui ha diretto la sede a West Hollywood fino alla sua morte: tra gli altri, ha avviato attori del calibro di Jack Nicholson e Anjelica Huston.
Ricoverato il 15 luglio 2017 in una clinica di Los Angeles, muore quello stesso giorno all’età di 89 anni per problemi cardiaci. Dalla moglie Barbara Bain, da cui aveva divorziato nel 1993, ha avuto due figlie, Susan, produttrice, e Juliet, attrice.

«Il modo in cui un personaggio nasconde i propri sentimenti ci dice se è bravo: deve farli intuire, ma non svelarli. Nessuno mostra apertamente i propri sentimenti, tranne i pessimi attori.»
FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – mymovies – comingsoon
Buon giorno 1
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Buongiorno a te
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Buongiorno Raffa
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Buongiorno Paola
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Un attore di gran classe, mi è sempre piaciuto molto. Buona giornata.
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Anche a me, un attore semplice, pur molto bravo.
Buona giornata 🙂
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Mai sentito
Parecchio bruttino
Cmq una lunga e variegata carriera per quanto vedo
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Una carriera da caratterista di classe.
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In effetti ce l’aveva un po’ l’aria da Spock.
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Hai ragione, però credo che Nimoy fosse insuperabile.
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Spazio 1999 indimenticabile
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Anche a me piaceva moltissimo.
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Un grande attore raffinato. Buona serata cara Raffa
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Buona serata a te Giusy 🌛
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