1925 – 2018
Tra le più sensuali attrici degli anni ’50, alta, fisico provocante, sguardo malizioso che celava un’altezzosa superiorità, nella prima fase della sua carriera interpretò ruoli di romantica brunetta come tipica ragazza della porta accanto, ma dalla metà degli anni ‘50 si trasformò nell’esatto opposto, diventando un’aggressiva seduttrice dai capelli platinati. Questa svolta nella sua carriera le consentì di svelare una notevole carica erotica e un forte temperamento drammatico, che la rese perfetta nei ruoli di donne volitive, ma segnate da un latente squilibrio mentale o da segrete insoddisfazioni.

Dorothy Eloise Maloney nasce a Chicago il 30 gennaio 1925. Studiò danza dall’età di tre anni, vincendo a scuola gare di recitazione e conquistando premi come cantante. Grazie al suo fisico, lavora anche da indossatrice per sfilate di moda. Notata da un talent scout della RKO, ricoprì inizialmente piccole parti in film di scarso rilievo, e spesso senza accredito. Insoddisfatta, tramite il suo agente trova un accordo con la Warner Bros che gli affida dapprima ruoli di ragazza gentile e riservata, ma le consente poi di rivelare ben altre qualità interpretando, in un’unica scena, una libraia di conturbante malizia ne Il grande sonno (1946) di Howard Hawks, dal romanzo di Chandler. In questo periodo la si può ammirare sia nel genere criminale (La donna del traditore, 1948), sia nel western (Gli amanti della città sepolta, 1949).

Negli anni ’50 cambia letteralmente il suo stile e anche l’aspetto, grazie alla macchina hollywoodiana, assume toni concupiscenti e impetuosi. Divenuta bionda per scelta produttiva, non sfruttata come forse meriterebbe, riesce ugualmente ad imporre la propria vitalità in una serie di film commerciali di buon successo: da Prima dell’uragano (1955), dove è una ragazza equivoca, a Come le foglie al vento (1956), dove vince l’Oscar come miglior attrice non protagonista, interpretando un’ereditiera nevrotica e viziata, da Il trapezio della vita (1957) a Furia d’amare (1958), fino a Ultima notte a Warlock (1959), dove è una donna amareggiata e vendicativa.

Brava anche nel genere comico, affiancò Jerry Lewis e Dean Martin in due film: Morti di paura (1953), e Artisti e modelle (1955). Nel 1961, ne L’occhio caldo del cielo, di Robert Aldrich, si destreggia tra Kirk Douglas e Rock Hudson, rispettivamente l’amore del passato e quello del presente. Tenuta lontana dal set per alcuni anni da una grave malattia, tornò al lavoro, ottenendo un buon successo nella serie televisiva Peyton Place (1964-1969), nella parte che sul grande schermo era stata interpretata da Lana Turner; nonostante il discreto successo, si dichiarò sempre convinta di aver commesso uno sbaglio ad accettare quel ruolo.

Il suo più grande rimpianto, confessato in un’intervista quando era ormai sessantenne, fu quello di essere stata troppo timida per fare un provino con William Wyler, per Il grande paese (1958). All’epoca Dorothy aveva attraversato un periodo di ansia e aveva perso dieci chili. “Mi sembrava di essere una strega, e ogni volta che la mia agenzia fissava un appuntamento con Wyler, non mi presentavo: è stato il mio grande errore, stupidità da parte mia e un assurdo complesso di inferiorità”. Partecipò anche a svariate altre serie di successo, come Ellery Queen, Le strade di San Francisco e Ironside. Recitò ancora in film insignificanti, per poi offrire una convincente prova nel modesto Rebus per un assassino (1979) e chiudere la carriera con il famosissimo Basic Instinct (1992), dove interpretava la squilibrata amica della protagonista Sharon Stone.

Muore per cause naturali il 18 gennaio 2018, pochi giorni prima di compiere 94 anni.
Tre matrimoni accompagnati da altrettanti divorzi: con l’attore Jacques Bergerac, da cui ha avuto due figlie, Mimi e Diane, poi con l’agente di cambio Robert Tomarkin, unione durata solo pochi mesi, infine con l’imprenditore Charles Huston Bell.

«A Hollywood non puoi invecchiare. È quasi un crimine»
FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – ciakhollywood
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Buongiorno 1 E quanto voleva invecchiare ancora?
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Buongiorno a te
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Brava…non mollare…
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Era molto affascinante come libraia con i capelli castani.
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Sì, forse meno “fatale”, ma più intrigante.
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Mi sono ricordata di lei quando hai menzionato Basic Instinct. Buon proseguimento di giornata Raffa 🌼
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Grazie, Giusy, anche a te 🌸
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Ha avuto una carriera davvero ottima però anch’io la ricordo sempre per il ruolo in Basic Instinct.
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alla fine spinto dalla tua recensione ho guardato Come le foglie al vento, molto bello; lei, bravissima, di gran classe nel suo struggimento verso il protagonista^^
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Bravi tutti, dai. Anche Bacall e Hudson. Sono film datati, ma tecnicamente molto curati. Tu che guardi sempre anche ai costumi, sarai rimasto soddisfatto.
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molto^^
ma di più dalla sceneggiatura
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