Di recente ho parlato di Gene Tierney, una splendida attrice molto in voga negli anni ’40 che, parallelamente al successo nella vita professionale, ha avuto però un destino tragico nella vita privata. Non è una novità nel dorato mondo di Hollywood, ma la sua vicenda è talmente singolare che merita di essere raccontata.
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Nel 1943 Gene raggiunge il successo grazie al film di Ernst Lubitsch Il cielo più attendere, che la fa diventare una diva molto amata dal pubblico. Durante le riprese scopre di essere incinta, ma visto che è solo all’inizio della gravidanza, porta a termine il film. Tuttavia proprio la sua grande fama stava per portare nella sua vita una terribile tragedia, da cui non si sarebbe più ripresa. L’attrice, infatti, accetta di apparire all’Hollywood Canteen, un locale nato su iniziativa di Bette Davis e John Garfield per intrattenere i soldati durante la guerra; dopotutto non si trattava di un’attività rischiosa, perché doveva solo incontrare i suoi ammiratori e firmare autografi.
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Qualche giorno dopo quella serata, l’attrice nota la comparsa di diverse macchioline rosse sul proprio viso e, recatasi dal medico, scopre di aver contratto la rosolia, una malattia infettiva esantematica: la donna viene rassicurata che non si tratta di nulla di preoccupante e che guarirà completamente nel giro di una settimana. Qualche mese dopo Gene torna a Washington dalla madre, mentre il marito è al fronte dopo l’attacco di Pearl Harbor, e il 15 ottobre nasce prematuramente sua figlia Daria. La piccola è una bellissima bambina che però pesa poco più di un chilo e richiede immediatamente 11 trasfusioni di sangue. Dopo poco, la piccola contrae un raffreddore che la rende sorda e i genitori iniziano a notare che presenta anche altri problemi.
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Leggendo una rivista scientifica, l’attrice s’imbatte nello studio del Dott. Norman McAlister Gregg, il primo medico ad accorgersi di una correlazione tra la contrazione della rosolia nel primo trimestre di gravidanza e la nascita di bambini con gravi problemi di salute, soprattutto a livello cerebrale. Gene Tierney è sconvolta, perché sa di avere contratto quella malattia proprio durante i primi tre mesi della gravidanza e inizia a sentirsi sempre più in colpa. L’amico Howard Hughes, che soffre anche lui di problemi all’udito, si offre di pagare 15.000 dollari per una serie di esami alla piccola Daria presso il suo specialista, ma il medico non può fare altro che confermare che non c’è nulla da fare, poiché il problema deriva da un grave ritardo mentale, causato proprio dalla rosolia contratta dalla madre.
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Rientrata a Los Angeles, alcuni mesi dopo la nascita di Daria, a un tennis party, Gene incontra una giovane donna e fa una scioccante scoperta che riporterà integralmente nella sua autobiografia: la ragazza, sua fan, è un ex Marines, che sorridendo le chiede se si ricorda di averla incontrata tempo prima all’Hollywood Canteen. Proseguendo le chiede: “Per caso ha preso la rosolia dopo quella sera?” facendo rimanere la Tierney di sasso. La donna aggiunge: “Probabilmente non dovrei dirglielo, ma quasi tutto il mio gruppo l’aveva contratta, e per questa ragione eravamo in quarantena. Ma io desideravo assolutamente incontrarla, anche se tutti mi avevano detto di non farlo, così sono riuscita a eludere la sorveglianza per recarmi al locale a conoscere la mia attrice preferita.”
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La Tierney rimane in silenzio per quasi un minuto e poi se ne va, senza raccontare alla donna nulla del suo dramma. Fino a quel momento Gene non sapeva come avesse contratto la malattia, e scoprire che la sua fama aveva causato la malattia della sua primogenita è devastante per la sua salute mentale. La sua drammatica vicenda ispirerà la scrittrice Agatha Christie per il suo romanzo Assassinio allo specchio del 1962, da cui verrà anche tratto un film con Elizabeth Taylor e Rock Hudson. Forse qualcuno di voi lo conosce e ricorda la trama.

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Ovviamente la storia di Gene Tierney non si conclude con un omicidio, come il romanzo della Christie, ma l’attrice non si riprese più dalla tragedia. Sprofondò lentamente nella depressione, acuita anche dalla fine del suo matrimonio, e si ricoverò volontariamente presso un ospedale psichiatrico, dove venne sottoposta a 27 sedute di elettroshock, che non solo non alleviarono il suo stato depressivo, ma le alterarono gravemente la capacità di memorizzare, fondamentale per un’attrice. Successivamente tentò più volte il suicidio e fu ricoverata nuovamente in una clinica psichiatrica per diversi mesi. Dopo aver ripreso a lavorare nel cinema, con grandi difficoltà, fu di nuovo vittima della depressione dopo un aborto spontaneo e la morte del secondo marito. Solo la morte per enfisema polmonare, nel 1991, la libererà definitivamente dalle sue sofferenze. La figlia Daria, vissuta tutta la vita in un istituto specializzato, si spegnerà nel 2010, a 66 anni.
FONTI: blogfrivolopergenteseria.it
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Mentre leggevo mi è venuto subito in mente Assassinio allo specchio, ma non avrei mai e poi mai creduto che fosse ispirato ad una storia vera. Mi ha rattristato moltissimo, sia per l’attrice che per la bimba.
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Mi dispiace, oggi gli aneddoti non erano allegri… Anche io ho avuto la tua stessa reazione quando ho letto la storia, ma era talmente particolare che mi è sembrato giusto raccontarla, anche perché tuttora non tutti sanno gli effetti che può avere la rosolia in gravidanza. Lunedì prossimo cercherò qualcosa di più allegro. Buona settimana!
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Il mondo non è sempre allegro, lo sappiamo bene, ed è giusto sapere anche queste cose. Grazie per aver portato questa storia, diffondendo così consapevolezza.
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Buon giorno1 Partiamo bene stamattina…
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Visto? Buongiorno a te.
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Buon inizio settimana.
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Buon lunedì!
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Povera donna.
Povere donne.
Io a quella “fan” avrei dato un pugno da stenderla.
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In effetti, se ci pensi, avrebbe fatto meglio a non dirle niente visto che aveva fatto una cosa così stupida. Nel giallo della Christie, la fan finisce avvelenata…
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Strano un avvelenamento in un libro di A.C.
🙂
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Ci vuole proprio poco e niente per rovinare una vita. Cercherò qualche film di Gene Tierney e anche quello della Chriestie. 🙂
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Non sapevo che Agatha Christie si fosse ispirata a un fatto realmente accaduto
Buona giornata!
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Grazie, anche a te 🙂
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💙🌹💙
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Bellissima storia che non conoscevo affatto. Essere in questi blog, mi sta veramente arricchendo. Grazie mille per l’opera di ricerca e divulgazione.
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Grazie sempre a chi passa di qua e legge, altrimenti sarebbe inutile. 🙏 🙂
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Sì è bellissimo frequentare questo blog. La Raffa è buona e intelligente…La Raffa è una santa ma che dico un’apostola…
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Al buio si vede l’aureola.
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Ehhh…see…Giura sul Manuale delle Giovani Marmotte.
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Potessero cecamme.
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ossignur che storia… mi spiace.
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ciao, nel secondo paragrafo non ho capito la tragedia; succede qualcosa che la fa abortire? ah ok ho letto, continuava
non so, hai scelto una struttura molto particolare
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E’ vero, ho anticipato.
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Cmq sembravano tanti piccoli fatti
Struttura strana
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