È stato uno degli attori, sceneggiatori e registi più rappresentativi del cinema italiano degli anni ’80 e ’90, con uno stile leggero ed elegante, mai volgare. Pur senza l’irresistibile simpatia di Troisi o i modi da ragazzaccio di Benigni, Nuti ha conquistato il pubblico con la sua semplicità, raccontando con rispetto l’amore per le donne, che sono sempre state protagoniste delle sue storie.

Francesco nasce a Prato, il 12 maggio 1955 ed esordisce come attore dilettante ancora studente, scrivendosi da solo i monologhi. Fu notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, che lavoravano nel cabaret con il nome di Giancattivi, e insieme a loro si esibì con discreto successo in contenitori televisivi come Non stop (1977-1979) di Enzo Trapani, dove lavorerà accanto ai più grandi comici di quegli anni: il gruppo della Smorfia, formato da Lello Arena, Enzo Decaro e Massimo Troisi, Carlo Verdone, Gaspare e Zuzzurro, e I gatti di Vicolo Miracoli, ovvero Jerry Calà, Franco Oppini e Umberto Smaila.

Dopo il programma televisivo Black Out, a cui partecipa sempre con il gruppo dei Giancattivi, nel 1981 il trio esordisce al cinema con la pellicola Ad ovest di Paperino, per la regia di Benvenuti, dove viene riproposto il loro repertorio comico nella storia di tre giovani squattrinati, protagonisti di bizzarre e surreali avventure. Dopo questa esperienza, Nuti decide di separarsi dai colleghi, affidandosi alla regia di Maurizio Ponzi che lo dirigerà in Madonna che silenzio c’è stasera (1982), seguito dal successo di Io, Chiara e lo scuro (1982) e Son contento, dello stesso anno.

Tre pellicole che mettono in luce la sua originale comicità e gli danno grande notorietà, oltre che la soddisfazione artistica di vincere il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior attore protagonista. Sulla scia del successo ottenuto, Nuti esordisce nella regia, confermando i toni agrodolci della sua vena comica, con Casablanca Casablanca (1985), ancora accanto a Giuliana De Sio, che gli regala il secondo David di Donatello; il film, liberamente ispirato al classico di Michael Curtiz, prosegue la storia di Io, Chiara e lo Scuro, ironizzando sui litigi di una coppia in crisi.

Spesso autore o coautore della sceneggiatura, Nuti si è mantenuto fedele a una comicità delicata, che analizza in diversi contesti, il rapporto uomo-donna, e per farlo si circonda di attrici belle e sensuali, ma di gran classe, che non sono mai ridotte a bamboline da mostrare, tanto meno da spogliare. A questo periodo appartengono grandi successi come Tutta colpa del Paradiso (1985) e Stregati (1986), a fianco di Ornella Muti, Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), con la sua fidanzata di allora Clarissa Burt, lasciata poi per l’attrice Isabella Ferrari che dirigerà in Willy Signori e vengo da lontano (1989), fino a Donne con le gonne (1991), accanto a Carole Bouquet.

Nel frattempo si dedica anche alla musica, dando prova di un talento eclettico ma anche di un’anima inquieta, sempre alla ricerca di affermazione. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, successivamente incisa anche da Mina. Ma la crisi è dietro l’angolo. Ai grandi successi, seguono film deludenti, che non incontrano il favore del pubblico. OcchioPinocchio (1994), ambiziosa rivisitazione del burattino di Carlo Collodi, segna l’inizio del declino: Nuti sembra essere passato di moda e il pubblico non lo segue più.

Cerca di recuperare nel 1998 con Il signor Quindicipalle e ci riesce, anche grazie alla simpatia di Sabrina Ferilli. Ma i film successivi, Io amo Andrea (1999) e Caruso, zero in condotta (2001) sono fallimenti commerciali non paragonabili ai successi del decennio precedente, e provocano a Nuti una profonda depressione, accompagnata da problemi di alcolismo. Le cronache del 2003 accennano anche a un tentato suicidio. Dopo un periodo difficile, torna sul set con Benvenuti in Concorso di colpa (2005) di Claudio Fragasso, la sua ultima interpretazione cinematografica.

Alla vigilia del ritorno sul set, il 3 settembre 2006, cade dalle scale della sua abitazione e sbatte la testa; ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, a causa di un grave ematoma cranico, entra in coma, dal quale esce il 24 novembre 2006. Gli anni successivi per l’attore sono stati un vero calvario: impossibilitato a parlare e camminare, l’attore non si è comunque mai arreso, e ha sempre confermato, attraverso il fratello Giovanni che dava voce ai suoi pensieri, la propria tenacia nell’affrontare la riabilitazione e la volontà di continuare a vivere e a lavorare. Volontà che purtroppo non è stata sufficiente. Francesco Nuti si è spento a Roma, il 12 giugno 2023, a 68 anni.

«Mi piace raccontare storie semplici, come sono i casi della vita, perché l’amore è così, perdersi e ritrovarsi. Mi piace suscitare un certo tipo di emozioni»
FONTI: mymovies – comingsoon – sky.it
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Lo conosco molto poco, non credo di aver visto un suo film, se non qualche spezzone di sfuggita. Mi dispiace soprattutto per ciò che ha sofferto fuori dal set, soprattutto negli ultimi anni.
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E’ stato molto sfortunato, persino nella morte. E’ morto lo stesso giorno di Berlusconi, così quasi nessuno lo ha ricordato.
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Avevo pensato esattamente la stessa cosa.
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Lo metto tra i grandi, quelli che hai citato anche tu. Ha fatto 4/5 film sopra la media, che vanno assolutamente conosciuti. Nel suo stile, era unico. Appena posso lo farò conoscere a Celia 😉
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Se penso a quanto avrebbe potuto dare gente come lui e Troisi, e penso a De Sica e Boldi mi viene una gran rabbia.
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Per carità, De Sica e Boldi sono entrambi bravi, nel loro genere. Il problema è che chi li fa lavorare non è capace. Chi mette su le storie in cui recitano e chi dirige i film…
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Sì, ma è un umorismo stupido, grasso, che regala risate facili e di rado intelligenti. La colpa sarà, come dici tu, di chi scrive questi film, ma il risultato non cambia
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Penso a Franco e Ciccio. Bravissimi (okay, anche di più di Boldi/De Sica), ma hanno preso parte sempre a film di m.
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Buon giorno 1 I suoi primi film sono veramente molto belli. Adoro io chiaro e lo Scuro fatto vedere anche a figlia a cui è piaciuto tantissimo.
Quando fai una recensione su Giuliana De Sio ?
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Buongiorno. Venerdì parlo di Io Chiara e lo Scuro. La De Sio, per quel che so, è ancora viva.
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Mi pare che non ti piaccia tanto la De Sio ?
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Ti pare bene. Brava, ma non mi è simpatica.
Cmq a parte gli scherzi, non faccio monografie di attori ancora vivi, porta male.
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A te o a loro ?
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Direi a loro, non so, ma meglio non rischiare.
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La sua morte pare essere passata in sordina, più importante il cavaliere neh?
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E’ stato sfortunato pure nel momento di morire. Non dico il lutto nazionale, ma avrebbero potuto dedicare un ciclo ai suoi film.
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Esatto
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Mi piaceva molto, mi ha sempre fatto molta tenerezza, sfortunato ma anche fragile. Buona giornata.
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Buona giornata!
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Hai fatto bene a ricordarlo! :–)
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La sua morte è stata trascurata da tv e giornali, però il pubblico lo ha onorato per diversi giorni sui social. ❤
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Quello sì, ma meritava un omaggio anche dalla televisione, anche perché i suoi film sono sconosciuti ai giovanissimi, ed è un peccato.
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Ma figurati, le tv erano impegnate con il cavaliere.
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Un grand3 che ho s3mpre apprezzato pur n9n av3ndo visto proorio tutti i suoi film, sap3va essere d3licatamente ironico e in un certo senso almeno a me, la sua comicità m’i teneriva. Purtroppo da un certo periodo in poi lavorativamente parlando è stato sfortunato o più semplicemente forse non ha saputo accettare il cambiamento della comicità che stava evolvendo verso altro stile e che probabilmente non rientrava nel suo e, su questo, non posso di certo dargli torto, ma purtroppo è stato sfortunato anche nella malattia che n9n gli ha dato scampo sino a portarlo al trapasso e s3mpre purtroppo, anche in questo caso è quasi passato inosservato il suo decesso, proprio un piccolo trafiletto su qualche testata giornalistica e niente piu. Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno per primi. Grazie Raffa di questo pist, mi ha fatto davvero piacere ripercorre la sua vita artistica anche se no la conosco per intero. Buonanotte carissima Raffa 🌻
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Mi è sembrato giusto ricordarlo visto che se n’è andato in sordina e giornali e televisioni erano occupati a parlare di altro.
Sfortunatissimo, anche nella morte.
Serena notte, Giusy 🪻
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