Arthur Christopher Orme Plummer, nasce a Toronto il 13 dicembre 1927. Proveniente da una famiglia dell’alta borghesia canadese, nipote dell’allora Primo Ministro canadese Sir John Abbott, si trasferisce nel 1928 con la madre a Montréal, quando i genitori divorziano. Cresciuto in un ambiente culturalmente molto stimolante, studia pianoforte per diventare concertista. Finito il liceo, si iscrive nel 1950 al Canadian Repertory Theatre di Ottawa dove in due anni interpreta ben settantacinque ruoli, molti dei quali Shakespeariani. Viene così notato dalla CBC, la rete nazionale canadese, che lo ingaggia per alcuni radiodrammi. Comincia quindi a lavorare per la radio, parlando sia in inglese che in francese, e per la televisione.

Nel 1958 debutta al cinema accanto a Henry Fonda e Susan Strasberg in Fascino del palcoscenico di Sidney Lumet, cui seguirà, nel 1958, Il paradiso dei barbari di Nicholas Ray. Successivamente è Commodo ne La caduta dell’impero romano, del 1964, con Sophia Loren e James Mason. Raffinato interprete di formazione teatrale, ha saputo imporsi con una recitazione di stampo classico, sostenuta da una classe e un’intensità non comuni, e con il trascorrere degli anni è riuscito a reinventarsi con successo in significativi ruoli di comprimario. Nel 1964 torna a Shakespeare, interpretando l’Amleto per il film tv Hamlet con Michael Caine.

Ma il ruolo che gli offre maggiore visibilità è quello del burbero vedovo austriaco Von Trapp nel musical con Julie Andrews Tutti insieme appassionatamente, del 1965. Fino agli anni ’70 interpreta ancora ruoli notevoli in film importanti come Lo strano mondo di Daisy Clover, del 1965, La notte dei generali, del 1967, e poi I lunghi giorni delle aquile, del 1969 e Waterloo del 1970. Nel decennio dal 1970 al 1980, Plummer consolida la sua fama, seppur non ricoprendo ruoli principali.

Nel 1975, opposto al grande Peter Sellers ne La Pantera rosa colpisce ancora, diede dimostrazione della sua versatilità nel divertente ruolo di un ‘incolpevole’ ladro. L’anno successivo prese parte, accanto a Sean Connery e Michael Caine, all’avventuroso L’uomo che volle farsi re, di John Huston, mentre nel 1977 ritrova Steiger, Mason, Ernest Borgnine, Laurence Olivier, nel Gesù di Nazareth di Zeffirelli, poi fa coppia con Anthony Hopkins in Una corsa sul prato, del 1978 e con Harrison Ford nel film Una strada, un amore, del 1979.

Nello stesso anno affronta ancora una volta il ruolo di ladro nel giallo L’amico sconosciuto di Daryl Duke, dopo avere interpretato Sherlock Holmes in Assassinio su commissione, di Bob Clark, affiancato da attori come James Mason, Donald Sutherland e John Gielgud. Arcivescovo nella scandalosa miniserie televisiva Uccelli di rovo, del 1983, doppia persino cartoni animati per bambini David gnomo, amico mio (1985) e Madeline (1993).

Negli anni ‘80, nonostante l’età che avanza, il nome di Christopher Plummer è ancora sinonimo di una qualità estrema nell’arte drammatica, per questo molti registi lo scelgono per le loro pellicole, in supporto di altri attori: interpreta Nero e scarlatto, del 1983, con Gregory Peck, Prova d’innocenza, dell’anno dopo, tratto da Agatha Christie, e poi Fuga dall’incubo, nel 1986, accanto a Max von Sydow, Nato per vincere, con Nicholas Cage, e nel 1987 La retata con Tom Hanks. Le sue caratterizzazioni del decennio successivo lo hanno invece riportato al successo personale, spesso in opere di grande valore.

Riesce persino a farsi apprezzare da un regista come Spike Lee che prima lo vuole in Malcom X, nel 1992, per poi cercarlo di nuovo nel 2006 per Inside man, sempre affiancato a Denzel Washington. È il direttore della casa editrice di Wolf ‒ La belva è fuori, del 1994, di Mike Nichols, il detective del notevole giallo L’ultima eclissi, tratto da King, e il folle virologo de L’esercito delle dodici scimmie, nel 1995, diretto dal visionario Terry Gilliam. Mostro sacro del cinema, veterano di Hollywood, riesce ancora a incantare il pubblico alle soglie del nuovo millennio. Dopo aver interpretato nel 1999 il thriller politico Insider – Dietro la verità, di Michael Mann, nel 2001 lo troviamo in A beautiful mind, di nuovo accanto a Russell Crowe.

Nel 2004 è Aristotele in Alexander di Oliver Stone, mentre l’anno dopo è un avvocato in Syriana; nel 2006 è il padre di Keanu Reeves nel romantico La casa sul lago del tempo, e nel 2009 Terry Gilliam lo chiama di nuovo per Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo; nello stesso anno interpreta Lev Tolstoj nel commovente The last station, accanto a Helen Mirren, e con questo ruolo ottiene finalmente la prima candidatura all’Oscar.

Oltre ad aver lavorato moltissimo in televisione, è stato anche doppiatore: tra gli altri ha prestato la sua voce al vecchino Carl nel bellissimo cartone della Pixar Up del 2009 e l’anno dopo regala ancora una volta la sua voce per la pellicola di animazione 9.
Nel 2011 partecipa all’horror Priest accanto a Paul Bettany ed è nel ricco cast di Millennium – Uomini che odiano le donne. Nel 2012 vince Oscar e Golden Globe come miglior attore non protagonista per il ruolo del padre gay di Ewan McGregor in Beginners, diventando così a 82 anni l’attore più anziano a vincere la statuetta.

Nel 2015 è protagonista insieme a Martin Landau di Remember, mentre due anni dopo è Ebenezer Scrooge in Dickens – l’uomo che inventò il Natale. Nello stesso anno viene chiamato da Ridley Scott a sostituire Kevin Spacey nel film Tutti i soldi del mondo, sul sequestro Getty. Di nuovo un cameo di prestigio nel 2019, nel film Cena con delitto, e nel 2020 l’ultima intensa interpretazione in Era mio figlio.

Christopher Plummer muore il 5 febbraio 2021 all’età di 91 anni, con al suo fianco l’ultima moglie, l’attrice Elaine Taylor.
Nel 1956 aveva sposato Tammy Grimes, da cui ha avuto l’unica figlia, Amanda, diventata anche lei attrice; il matrimonio però non fu felice e si concluse con il divorzio nel 1960. In seguito si risposa con la giornalista inglese Patricia Lewis nel 1962, ma è già divorzio nel 1967. Viene poi il turno della terza e ultima moglie, l’attrice Elaine Taylor che sposa nel 1970, e che gli resterà accanto fino alla fine.

«Quando sei più vicino alla fine della tua vita che all’inizio, non pensi più a cosa farai in futuro, ma a come sarai considerato alla fine»
FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – mymovies
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Eh bè, la classe non è acqua. Uno dei grandi. Grazie Raffa.
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Eh sì…
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Buon giorno sempre e poi sempre. Uno famoso di cui ho visto tanti film che non avrei saputo dire il nome.
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Allora segna e studia
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Lo ricordo soprattutto per Up.
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questo l’ho visto in più film di quanto io credessi
è uno di quegli attori che non noto mai, ma che è dappertutto
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Poi negli anni è cambiato molto, altri sono invecchiati mantenendo però la stessa fisionomia, pensa De Niro per esempio. Invece lui se lo vedi in Cena con delitto è difficile riconoscere quello di Tuttti insieme appassionatamente.
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Hai citato film che ho visto entrambi
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Non ero sicura del più vecchio 🤣
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L’ho perfino citato in jn mioarticolo
Sta miscredente
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https://austindoveblog.wordpress.com/2016/12/11/wind-it-up-e-tutti-insieme-appassionatamente/
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2016, manco ero sul blog… Ma tu quando hai cominciato, al liceo?
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Alla fine del quarto anno di liceo^^
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Una grande persona e attore❣❣❣
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