Aneddoti e curiosità del lunedì #70

Nel vecchio West le sparatorie si svolgevano quasi sempre in modo molto diverso da quanto si vede nei film, almeno stando alle testimonianze storiche. Gli sfidanti si affrontavano di solito a distanza ravvicinata di pochi metri, perché anche i più abili pistoleri evitavano di sparare da lontano, a causa della scarsa affidabilità delle armi del tempo. Inoltre, non di rado, accadeva che i duelli si concludessero senza che nessuno dei due sfidanti venisse neppure ferito.

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Quando fu girato Una nuova speranza, Mark Hamill, che interpretava Luke Skywalker, era un attore giovane e abbastanza sconosciuto. Viceversa Alec Guinness, il vecchio Obi-Wan Kenobi, era già un veterano che aveva alle spalle una vasta filmografia, diversi premi e il titolo di cavaliere. Mark Hamill nutriva un profondo rispetto per l’attore e non sapeva bene come rivolgersi a un collega di tale calibro. Decise di andare sul sicuro, ma finì per esagerare, chiamandolo continuamente Sir Alec. Finché un giorno l’attore gli rifilò uno schiaffo e disse: «Voglio essere chiamato per nome, non per titolo». Hamill la prese bene e gli rispose: «Va bene, allora come devo chiamarla, Big Al?» Big Al era il soprannome di Al Capone. Guinness adorò l’umorismo irriverente di Hamill e da quel momento i loro rapporti filarono lisci come l’olio.

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In gioventù Richard Harris aveva fatto parte di una compagnia teatrale che doveva mettere in scena il Macbeth: il direttore era un vecchio attore, molto pieno di sé, che non perdeva occasione per umiliare Harris, facendogli pesare le sue umili origini. La sera della prima, Harris, che interpretava il servo Seyton, non ne poteva più. Nell’Atto V, Macbeth si rivolge a lui e gli chiede: “Perché quel grido?”. Harris avrebbe dovuto rispondere: “La regina, mio signore, è morta”, battuta fondamentale per la tragedia. Harris, invece, decise di dire: “Oh, non preoccuparti. Sta bene. Sarà in piedi e in giro tra dieci minuti”. Questo, ovviamente, rovinò la recita ed Harris fu prontamente licenziato.

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Quando John Ford girò Il massacro di Fort Apache, nel 1948, impiegò sul set dei veri nativi americani. Tutte le mattine, prima di cominciare a girare, aveva preso l’abitudine di consultare lo stregone per sapere che tempo avrebbe fatto. Le sue previsioni erano sempre esatte e la troupe aveva imparato a fidarsi. Una mattina che le previsioni tardavano ad arrivare, Ford chiese a un indiano come mai lo stregone non le aveva ancora rilasciate, e quello rispose: “Gli si è rotta la radio”.

FONTI: Liguori-Cuomo-Grossi, Cult: I film che ti hanno cambiato la vita – Peter Hay, Accadde a Hollywood

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Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni. Leggi tutti gli articoli di Raffa