Aneddoti e curiosità del lunedì #68

Per il ruolo del protagonista maschile di Marnie, Hitchcock chiamò Sean Connery, che stava cercando di uscire dal personaggio di James Bond. Preoccupato di interpretare un ruolo che potesse in qualche modo essere simile all’agente segreto che lo stava rendendo famoso (ma che l’attore detestava), Connery chiese di poter visionare prima la sceneggiatura. Hitchcock si sentì offeso da questa richiesta e rispose che nemmeno una star di grande successo come Cary Grant avrebbe mai fatto una richiesta simile, pur di girare un film sotto la sua direzione. Al che l’attore scozzese rispose semplicemente: «Io non sono Cary Grant».

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L’attore britannico Alec Guinness ha sempre affermato che considerava la saga di Star Wars un progetto di scarso valore, almeno dal punto di vista artistico. Pensava che il suo fosse un ruolo sciocco e non apprezzava neppure lo stile di scrittura di George Lucas. Non amava essere associato né al film né al personaggio che interpretava. “A parte i soldi – ebbe a dire in un’intervista – mi pento di aver intrapreso questo film. Quello che faccio qui non è un lavoro di recitazione”. Una volta una fan della saga stellare gli chiese un autografo, dicendogli che aveva visto Star Wars più di cento volte. Guinness ovviamente lo firmò per lei, ma in cambio della promessa di non rivedere più il film, e lo firmò dicendole: “Avrà un effetto negativo sulla tua vita”.

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La storia originale alla base del film Era mio padre, del 2002, era ambientata in Irlanda, ma il regista Sam Mendes spostò l’ambientazione del film dall’Irlanda agli Stati Uniti, giustificando così la sua scelta: “Nel Regno Unito non puoi mettere due persone in un’auto e suggerire l’idea che si siano perse; dopo mezz’ora arrivi comunque al mare!”.

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Il medico personale di Frank Sinatra disapprovava il ritmo intenso con cui il cantante beveva, e gli raccomandava di cambiare drasticamente le sue abitudini, soprattutto per quanto riguarda l’alcol. Sinatra decise così di cambiare medico. Con il nuovo medico, al quale dovette rivolgersi con riluttanza, non se la cavò molto meglio. Quando arrivò al consulto e il dottore gli chiese: “Quanto beve?” Sinatra rispose senza esitazione: “Circa trentasei drink al giorno”. Il medico credette che fosse uno scherzo del cantante e di nuovo gli chiese: “Dico sul serio, signor Sinatra, quanto beve?” Frankie, indifferente ai dubbi del medico, rispose ancora: “Gliel’ho già detto, trentasei drink al giorno: bevo una bottiglia di Jack Daniel ogni giorno, e in una bottiglia ci stanno circa trentasei bicchieri.  Se toglie solo sei ore di sonno al giorno, restano 18 ore, il che significa un bicchierino di whisky ogni mezz’ora.” Il dottore, con un evidente tono di disapprovazione, continuò: “E come si sente alla mattina?” “Non lo so – disse in conclusione Sinatra, alzandosi – non mi alzo mai la mattina.”

FONTI: Liguori-Cuomo-Grossi, Cult: I film che ti hanno cambiato la vita – Peter Hay, Accadde a Hollywood – nuvideo.it