Donald Sutherland, una vita di continue sfide

Lo sguardo era inconfondibile, con quegli occhi di un azzurro cielo che sapevano trasmettere apprensione, terrore ma anche profonda inquietudine interiore, ironia o romanticismo d’altri tempi. È stato uno degli attori contemporanei più eclettici e acclamati, che ha saputo passare senza difficoltà dai peggiori horror di serie B a film d’autore firmati da grandi registi. Grazie all’aspetto serioso e autorevole ha interpretato spesso personaggi di potere, responsabili e decisi, ma non ha disdegnato di esplorare la commedia brillante e il film in costume.

Donald McNichol Sutherland nasce il 17 luglio 1935 a Saint John, in Canada. Dopo aver conseguito la doppia laurea in ingegneria e arte drammatica presso l’Università di Toronto, ha intrapreso la carriera di attore esordendo nei teatri londinesi. In seguito è apparso in serie televisive come Il Santo e The Avengers prima di catturare l’attenzione sul grande schermo grazie a Robert Aldrich che gli offre il ruolo dell’ottuso Vernon in Quella sporca dozzina (1967).

Ma la vera rivelazione è nel ’70, quando Sutherland interpreta il capitano Pierce in M*A*S*H di Robert Altman: la farsa goliardica sull’ospedale da campo, uscita in piena guerra del Vietnam, infastidì le autorità militari, ma ottenne la Palma d’Oro e lanciò Sutherland come attore in campo internazionale. Lo stesso anno appare in un altro film di guerra, la commedia I guerrieri al fianco di Clint Eastwood e Telly Savalas. Innumerevoli i film in cui appare nel ruolo dell’antieroe cinico e burlesco.

Nel 1971 Sutherland veste i panni del poliziotto in Una squillo per l’ispettore Klute, di Alan J. Pakula, accanto a Jane Fonda, con cui avrà una breve relazione sentimentale. Nel 1973 recita con Julie Christie nel cult horror A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg, e lo stesso anno esce Lady Ice, un poliziesco in cui Sutherland interpreta un investigatore assicurativo. Nonostante non vi fosse alcun collegamento con la pellicola di Pakula, il film uscirà in Italia con il titolo I diamanti dell’ispettore Klute. Negli anni ’70 non era inconsueto questo piccolo inganno con i titoli italiani, che sfruttavano il successo di una pellicola già uscita.

Nel 1976 è conteso da Fellini per il suo Casanova e da Bertolucci per Novecento: nel primo è un Casanova dal fascino ironico, più un’anima in pena che un seduttore, e nel secondo interpreta il fascista e cinico Attila. Sempre nel 1976, sarà una spia accanto a Michael Caine ne La notte dell’aquila di Sturges, mentre nel 1978 affronta tre ruoli: un cameo in Animal House, su richiesta del regista che non si fidava di Belushi come nome di richiamo, affianca Sean Connery nel film d’avventura e azione 1855 – La prima grande rapina al treno, diretto dallo scrittore Michael Crichton e basato su un suo romanzo, e infine recita in Terrore dallo spazio profondo di Philip Kaufman, remake del classico L’invasione degli ultracorpi.

Nel 1980 Robert Redford lo vuole protagonista del suo Gente comune, dove è un padre incapace di tenere unita la famiglia dopo la morte di uno dei figli, mentre l’anno dopo sarà una spia nel film bellico La cruna dell’ago. L’ha detto in tante interviste: non si poneva limiti, per lui contava solo affrontare titoli in qualche modo stimolanti, sfide sempre nuove, anche se non amate dal grande pubblico, a patto che fossero interessanti per lui, che amava mettersi in gioco.

Negli anni ’80 alterna film minori e dimenticabili ad alcune prove di un certo spessore, come nei due gialli Prova d’innocenza (tratto da Agatha Christie) e I delitti del rosario, fino a Sorvegliato speciale, in cui è il sadico direttore della prigione in cui è rinchiuso Stallone, e Un’arida stagione bianca, in cui è un professore bianco che lotta contro l’apartheid in Sudafrica. Negli anni ’90 comincia ad apparire spesso in piccoli ruoli, a cui riesce sempre a dare personalità, come il piromane di Fuoco Assassino o il Mister x, al centro del complotto per assassinare Kennedy, di JFK – Un caso ancora aperto; nel 1993 è accanto a Will Smith in Sei gradi di separazione e nel 1994 torna all’horror fantascientifico, con cui aveva iniziato la carriera, ne Il terrore dalla sesta luna; nel 1995 veste di nuovo la divisa per il militare cospiratore di Virus letale, mentre l’anno dopo interpreta l’attivista per i diritti civili e mentore dell’avvocato Matthew McConaughey, nel legal-thriller Il momento di uccidere  di Joel Schumacher, in cui recita accanto al figlio Kiefer.

Gli anni ‘90 si concludono con l’horror Il tocco del male, dove Sutherland è uno dei poliziotti il cui corpo verrà utilizzato come temporaneo “recipiente” da un demone a cui dà la caccia Denzel Washington, e il thriller psicologico Instinct – Istinto primordiale (1999) con un cast che include Anthony Hopkins e Cuba Gooding Jr. Dal 2000 al 2022 Sutherland ha interpretato oltre 40 film, tra cui vanno ricordati Space Cowboys (2000) di Clint Eastwood, in cui è un anziano astronauta; il thriller complottista Piazza delle Cinque Lune (2003) di Renzo Martinelli, in cui interpreta il giudice Rosario Saracini, procuratore capo di Siena; il dramma Ritorno a Cold Mountain (2003) di Anthony Minghella e Orgoglio e pregiudizio (2005) di Joe Wright con Keira Knightley, e nello stesso anno American gun, in cui è il gestore di un piccolo negozio di armi.

Nel 2012 arriva un ruolo di cattivo a tutto tondo, quello dell’algido e crudele dittatore Coriolanus Snow, nella saga di Hunger Games. Nel 2013 è un enigmatico artista accanto a Geoffrey Rush ne La migliore offerta, diretto da Tornatore. Le ultime due interpretazioni sul grande schermo sono del 2022: Moonfall, di Roland Emmerich, in cui è un ex funzionario della NASA che conosce il segreto, celato dal governo, sul lato oscuro della luna, e l’horror Mr Harrigan’s phone, tratto da Stephen King.

Ma Sutherland ha lavorato moltissimo anche in televisione, soprattutto nel nuovo millennio. Tra le altre serie vanno citate Una donna alla Casa Bianca accanto a Geena Davis, che gli valse la nomination ai Golden Globe come miglior attore non protagonista, la miniserie del 2010 I pilastri della Terra, basata sul romanzo omonimo di Ken Follett, e la miniserie poliziesca del 2020 The Undoing – Le verità non dette, accanto a Nicole Kidman e Hugh Grant.

Molto riservato sulla sua vita privata, è stato sposato tre volte: dalla prima moglie divorziò per risposarsi nel 1966 con Shirley Douglas, da cui ebbe due figli gemelli, Rachel e Kiefer, che ha seguito le sue orme. Nel 1970 divorzia anche dalla seconda moglie e nel ’72 sposa l’attrice Francine Rachette, con cui rimane fino alla morte, e che gli darà altri tre figli, Roeg, Rossif e Angus.
L’attore è deceduto, per cause non chiarite, il 20 giugno 2024, a 88 anni, e la sua scomparsa è stata annunciata dal figlio Kiefer, attraverso i social, con un toccante messaggio.

«Quando sono impegnato su un set non sono più io. Divento il personaggio, penso, parlo e mi comporto come farebbe lui. E’ un lavoro continuo, che non finisce mai»

FONTI: IMDb – cineblog – mymovies