Peter Michael Falk è stato uno dei più grandi e importanti attori americani, con una carriera di tutto rispetto che vanta collaborazioni con registi come John Cassavetes, Nicholas Ray, Blake Edwards, Sydney Pollack, Robert Aldrich, e Wim Wenders. Il suo volto è indissolubilmente legato al ruolo del tenente Colombo, dell’omonima serie televisiva, nonostante sia apparso in numerosi film, spesso in ruoli secondari ma a volte anche come protagonista: nominato due volte all’Oscar, ha vinto un Golden Globe e ben cinque Emmy Awards.

Osannato dai registi con cui ha lavorato per la sua versatilità, si è sempre trovato a suo agio sia nel registro comico che in quello drammatico. Particolarmente richiesto per le sue doti espressive e l’originalità dei tratti somatici (la caratteristica asimmetria dello sguardo dovuta a un occhio artificiale), ha spesso impersonato tipi mediocri, piccoli delinquenti e truffatori, per lo più di origine straniera, fino a venire identificato con il rappresentante tipico del mafioso italoamericano, pur essendo in realtà figlio di emigrati ebrei russi e polacchi.

Nasce a New York il 16 settembre 1927 da una famiglia di origine ebraica e di discendenze russe, polacche, ungheresi e ceche, tutto fuorché italiane. Il suo occhio destro fu rimosso chirurgicamente all’età di 3 anni per un retino blastoma, e sostituito da un occhio di vetro. Nonostante la tragedia, Falk non era il tipo da piangersi addosso, anzi fu un uomo di grande autoironia. Lui stesso ha raccontato che un giorno, mentre stava giocando a baseball e l’arbitro gli fischiò un fallo, Falk si avvicinò, tirò fuori il suo occhio di vetro e mettendoglielo sul palmo della mano, disse: «Ecco, penso che potrebbe servirti!». Sentì nascere la passione per la recitazione già da adolescente, grazie a una sostituzione durante una recita scolastica.

Dopo essersi iscritto al College, interruppe gli studi per lavorare come cuoco e, in seguito, riprese a curare la sua istruzione laureandosi in scienze politiche. Avrebbe voluto entrare nella CIA, ma fu respinto, così trovò un impiego statale in Connecticut e poi si trasferì a New York per frequentare l‘Actors Studio e, grazie al successo ottenuto nei teatri off-Broadway, esordì nel cinema nel 1958 con Il paradiso dei barbari, di Nicholas Ray. Il primo provino, però, lo fece con Harry Cohn, capo della Columbia Pictures, famoso per la sua rozzezza e volgarità, che lo respinse urlandogli dietro: «Per gli stessi soldi posso prendere un attore con due occhi!»

Due anni dopo ottenne la prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista per l’interpretazione del gangster Abe Reles in Sindacato assassini, e l’anno successivo la seconda per la sua spassosa prestazione in Angeli con la pistola, ultimo film di Frank Capra. Dopo titoli come La scuola dell’odio (1962) con Sidney Poitier, e Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (1963) con Spencer Tracy, in cui diede tra l’altro un’ottima prova d’improvvisazione, partecipò ad alcuni film con registi nostrani: Italiani, brava gente (1964), di Giuseppe De Santis, Lo sbarco di Anzio (1968), Gli intoccabili (1969) di Giuliano Montaldo e Rosolino Paternò, soldato (1970) di Nanni Loy.

Tra il 1965 e il ’67 partecipò a tre commedie: La grande corsa (1965), di Blake Edwards, Penelope la magnifica ladra (1966), di Arthur Hiller, sempre con Natalie Wood, e Luv vuol dire amore? (1967), di nuovo con Jack Lemmon. Dopo una parentesi drammatica con due film introspettivi di Cassavetes, Mariti (1970) e Una moglie (1974), impersonò nuovamente un ruolo comico e grottesco nel riuscitissimo Invito a cena con delitto (1976), in cui fece la parodia dei celebri detective letterari Philip Marlowe e Sam Spade, con il personaggio dell’investigatore privato Sam Diamante. Uno dei ruoli più spassosi della sua carriera.

Aveva intanto cominciato, dal 1967, a impersonare per la rete NBC il ruolo del tenente Colombo, investigatore di origine italiana tanto sornionamente sbadato quanto acutamente deduttivo, che gli avrebbe procurato un successo destinato a durare per oltre un quarto di secolo.

Il suo tenente rimane il detective più sgualcito e più finemente intelligente della televisione, conosciuto e amato da più di una generazione di spettatori. La bellezza di questo personaggio senza nome, con una moglie sempre sulle labbra, ma mai vista in carne e ossa, stava tutta in come riusciva a sbrogliare i crimini più diabolici, concepiti da assassini che si consideravano migliori di lui. La serie andò avanti con successo fino al 1978 e poi, dopo una pausa, continuò dal 1989 al 2003.

Al cinema, invece, sempre negli anni ’70, vanno ricordate le sue interpretazioni ne I ragazzi irresistibili (1975) con Walter Matthau, Mickey e Nicky (1976), accanto all’amico Cassavetes, A proposito di omicidi…(1978), di nuovo la parodia di un detective, e Una strana coppia di suoceri (1979), dove è protagonista accanto ad Alan Arkin. Il primato del personaggio più tenero va sicuramente al nonno narratore de La storia fantastica (1987) di Rob Reiner.

Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90, si impose come attore d’essai con I protagonisti, di Robert Altman, e i due film di Wim Wenders, Il cielo sopra Berlino e Così lontano, così vicino, in cui interpreta se stesso. Dopo il 2000 appare nel film Next (2007) accanto a Nicholas Cage, e poi in quella che sarà la sua ultima interpretazione, American Cowslip (2009).

Nel giugno del 2008, fu coinvolto in un incidente stradale nel quale perse il controllo della sua auto. Ciò gli causò un trauma cranico e la necessità di una protesi d’anca. Successivamente, gli fu diagnosticata anche una forma di demenza senile dovuta alla sindrome di Alzheimer. Ritiratosi dalle scene intorno al 2009, visse nella sua tenuta a Beverly Hills, dove passava il tempo a disegnare (era una delle sue più grandi passioni).

È stato uno dei pochi attori onorati come Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese, medaglia che gli fu conferita dal collega Gérard Depardieu. Sofferente da tempo di Alzheimer, per complicazioni dovute alla malattia, si è spento il 23 giugno 2011, all’età di 83 anni, nella sua casa di Beverly Hills.
È stato sposato due volte: dal 1960 al 1976 con Alyce Mayo, insieme alla quale adottò le due figlie Catherine e Jackie, mentre nel 1977 sposò la sua ultima compagna, l’attrice Shera Danese, conosciuta sul set di Colombo, e rimastagli accanto fino alla fine. L’attore è sepolto nel Westwood Memorial Park di Los Angeles e sulla lapide, per sua volontà, è stato scritto: «Io non sono qui, sono a casa con Shera».

«Ho una cosa in comune col tenente Colombo: parla sempre di sua moglie, non può farne a meno. Io faccio lo stesso. Potrei stare a raccontare di mia moglie fino alle tre di notte»
FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – mymovies
Scopri di più da Nonsolocinema
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Buon giorno 1 Continuo a guardarlo … Colombo
"Mi piace"Piace a 1 persona
Anche io se non c’è niente di meglio, si guarda sempre volentieri.
"Mi piace""Mi piace"
Uno dei miei uomini ideali.
Ho molto da recuperare!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ha fatto moltissimo, e quasi tutto vale la pena di essere visto.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Purtroppo io lo ricordo solo come Tenente Colombo, credo di non aver visto alcun film con lui protagonista. Peò posso rimediare. 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Le commedie sono molto divertenti, anche se il suo personaggio si ripete un po’.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Aveva una faccia troppo particolare.
"Mi piace"Piace a 1 persona
L’ho apprezzato sempre molto nelle commedie, anche se le sue performance drammatiche erano di tutto rispetto. Di Colombo apprezzavo solo gli episodi degli anni ’70, dopo divenne la parodia di sé stesso.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Il personaggio è diventato nel tempo un po’ stereotipato, ma l’intreccio poliziesco era sempre ben fatto. Oggi non si scrivono più sceneggiature fatte così bene per la televisione.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non sapevo che avesse alle spalle così tanti ruoli interpretati personalmente l’ho conosciuto soltanto nei panni del Tenente Colombo. Buon proseguimento di serata carissima Raffa 🌹
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie, Giusy, felice serata anche a te ✨
"Mi piace"Piace a 1 persona
Un articolo stupendo, Raffa. Non sapevo di quello che gli era capitato a tre anni, è stato davvero un grande..ricordo come un sogno che andai al Cinema con i miei genitori a vedere Il cielo sopra Berlino. Io ero una bambina 👧🏼 vorrei tanto rivederlo. Grazie e buona giornata Raffa 🌈
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie a te, Valy. Ti auguro un sereno pomeriggio 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie, Raffa, un sereno pomeriggio anche a te 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Un attore celebre, poco da dire
Ci hanno mostrato una scena di Una moglie a scuola, parlando di Cassavetes (i due erano grandi amici)
non sapevo che avesse un occhio di vetro!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Aveva uno sguardo particolare, si notava facendo attenzione.
"Mi piace"Piace a 1 persona