Lunedì scorso abbiamo visto insieme come molte delle scene più spettacolari del cinema siano in realtà girate in studio, con l’ausilio di fondali verdi o blu, che vengono poi sostituiti da sfondi creati al computer. Si ricorre a questo sistema non solo per creare mondi fantastici come Pandora, ma anche per ricreare paesaggi sconfinati e meravigliosi, sia pure realistici, come i luoghi in cui è ambientato, ad esempio, Il Signore degli Anelli.

In questa immagine vediamo come lo schermo blu viene sostituito da un bellissimo paesaggio naturale, che fa da sfondo ai voli acrobatici di Harry Potter con la sua scopa. Chiaramente il paesaggio è stato ripreso dal vivo e poi sostituito al fondale blu. In questo modo tutta la partita di Quidditch è stata girata in studio.
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Nell’immagine sopra, invece, vediamo come vengono realizzate le fantastiche scene di film come The Avengers: anche qui siamo all’interno di uno studio dove, in primo piano, ci sono alcuni elementi facilmente realizzabili, mentre tutto il resto è creato al computer e sostituito al solito preziosissimo schermo verde. Ma in questa immagine si può notare anche un’altro trucco molto usato: mentre Thor e Capitan America indossano effettivamente gli abiti di scena, che sono abbastanza semplici, gli altri due personaggi indossano delle tute speciali, ricoperte da sensori che registrano i loro movimenti e li trasmettono al computer. Tutto viene poi riprodotto sulle animazioni create dal computer: a destra si può vedere il gigantesco Hulk “animato” da Mark Ruffalo in tuta grigia.
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In questa immagine vediamo come si realizzano le fantastiche creature dei Pirati dei Caraibi: basta un minimo di trucco di base e i sensori sul viso e sulla tuta, che catturano le espressioni facciali e tutti i movimenti dell’attore, per poi riprodurli nelle animazioni create dal computer. In questo modo si evitano maschere di gomma che avrebbero certamente un effetto molto meno realistico, e si può dire che gli attori interpretano realmente i loro personaggi.
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In questa immagine possiamo vedere come è stato creato il personaggio di Rocket, il procione de I guardiani della Galassia. La cosa più buffa è che nei titoli e nella locandina del film, per Rocket è stato accreditato Bradley Cooper, che in realtà gli ha dato solo la voce e alcune espressioni facciali, mentre chi si è dovuto mettere letteralmente nei panni del procione, dopo averne studiato uno dal vivo, per catturarne le movenze tipiche, è stato l’attore Sean Gunn, visibile nella foto in tuta verde.
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Ma il green screen è utilizzato anche per riprodurre le scene di grandi battaglie, come questa sequenza di 300, anch’essa girata in studio con pochi figuranti, e ampliata poi al computer.
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Lo schermo blu si usa anche per inserire elementi reali, in scene girate al chiuso di uno studio o in zone recintate per evitare l’interferenza dei passanti: come in questa sequenza di Infinity war, dove gli edifici, effettivamente esistenti, sono stati filmati a parte e inseriti in un secondo momento grazie al computer.
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Tra le varie applicazioni del green screen c’è anche quella di far apparire strumentazioni fantascientifiche e complesse dove non ci sono, evitando di doverle costruire, sia pure per finta. E’ sufficiente che gli attori mimino i gesti giusti e i monitor saranno poi inseriti al posto dello schermo verde. La foto qui sopra è tratta dal film Hunger Games.
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Per concludere, vediamo come è stata realizzata una delle più iconiche scene del cinema muto, omaggiata anche da pellicole successive. Il film è Preferisco l’ascensore, del 1923, e il protagonista appeso all’orologio è Harold Lloyd. Sappiate che l’altezza e la posizione dell’orologio sono esattamente quelle che vedete, così come la strada che si vede sullo sfondo, e la scena è stata girata in tempo reale, mentre l’attore si trovava realmente a quell’altezza dal suolo, e sotto passavano le macchine. Ma, naturalmente, c’è un trucco…

Al tempo non era ancora possibile inserire un falso fondale in movimento, quindi il set è stato costruito su un palazzo, e la camera è stata posizionata in modo tale da creare un effetto prospettico. Sotto potete vedere in che modo il trucco è stato realizzato.

Spero che il viaggio nella magia del cinema vi sia piaciuto, e se vi siete persi l’articolo precedente sugli effetti speciali, lo trovate QUI.
FONTI: Le foto provengono da thefunpost.com e lastampa/spettacoli
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Buon giorno 1 Molto
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Buongiorno a te
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Gran bel pezzo. Complimenti. Anche noi usabbimo una libreria preconfezionata di un noto software poichè il motion-capture era troppo expensive per il nostro budget.
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in picard, su amazon prime, lo schermo verde è stato sostituito da uno elettronico OLED, come quello dei telefonini.
in questo modo gli attori recitano con uno sfondo riprodotto e viibile al momento delle riprese
sarebbe da usare in casa così cambi tappezzeria con un click
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Certo per loro sarà molto più comodo vedere le immagini mentre recitano. L’idea della tappezzeria non è male, ma chissà quanto costerebbe
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di sicuro una fortuna, ma con il tempo recuperi la spesa
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Ah, certamente
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Buongiorno Raffa. In Italia l’effetto chroma key è stato utilizzato nel film Diaz, per ricreare Genova come si presentava dieci anni prima.
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Interessante. Certo, chissà quanti altri usi ne saranno stati fatti…
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Il vecchio trucco del materasso sotto però non si batte… 😉
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Quello conviene sempre averlo 😉
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Io rimasi allibito dalla bravura di Andy Serkis nell’interpretare Gollum.
Nel DVD c’è tutto un documentario su di lui e sugli effetti utilizzati per dare vita al personaggio.
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Sì, l’ho visto anch’io. Tra l’altro non immaginavo che dietro ci fosse un attore vero, immaginavo che fosse stato creato tutto al computer. Così ho scoperto questa tecnica, davvero affascinante.
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Dopo aver visto tutte le stagioni de “Il trono di spade”, ho guardato anche le interviste ai protagonisti e una puntata speciale dove spiegavano come avevano realizzato le scene. Anche in questo caso era quasi tutto girato in studio con lo stesso metodo dello sfondo colorato e la duplicazione delle immagini nelle grandi battaglie.
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L’ho visto anch’io: sorprende, ma al tempo stesso delude un po’ vedere come sono stati fatti i draghi e tutto il resto…
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Eh beh…effettivamente…
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Considerando che non avevano grandi mezzi, l’ultimo trucco è il più spettacolare.
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Tutto sommato sì.
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Per quanto m8nriguarda direi che il viaggio nella magia del cinema mi è piaciutissimo 🥀👏 Buon proseguimento di serata 🌹
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Grazie, carissima. Buona serata anche a te 🌷
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si parla tanto della bravura dei divi di qualche decennio fa (o secolo ormai)
ma qua c’è un altro livello di recitazione, che ha quasi più a che fare con la mimica: l’interazione con il non presente
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Infatti riflettevo proprio sul fatto che bisogna essere molto più bravi a recitare con quello che non si vede.
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Le tecnologia digitale da moltissime possibilità, ma vuoi mettere Lloyd e la profondità di campo? E niente, fare magie con pochi soldi e tanta fantasia mi affascina sempre più del digitale. 😁 Grazie Raffa dell’istruttivo post 😘
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I pionieri erano veramente geniali, ma del resto dovevano esserlo, non avendo molte alternative.
Adesso è tutto troppo facile.
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Concordo 👍
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Hai indovinato il film. Brava! 🙂
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😁
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