James Caan, l’anticonformista

James Edmund Caan nasce a New York, il 26 marzo 1939, nel Bronx.
Fin da ragazzo dimostra di essere un ottimo atleta: mentre studia economia, gioca a football, conquista la cintura nera nel karate e frequenta regolarmente i tornei di rodeo. Si iscrive all’Università per continuare gli studi, ma quando conosce l’arte della recitazione se ne innamora, e lascia gli studi. Caan dimostra subito un talento naturale che lo aiuta ad entrare in diverse compagnie teatrali.

El Dorado (1967)

Dopo la gavetta sui palcoscenici di Broadway, esordisce non accreditato nel 1963 in Irma la dolce, di Billy Wilder, mentre il primo ruolo rilevante arriva con El Dorado di Howard Hawks, nel 1967. Grazie soprattutto al fisico atletico, nei primi anni della sua carriera si costruì la fama di ‘duro’, interpretando frequentemente personaggi in cui la violenza delle azioni contrastava con una certa fragilità di fondo. In seguito ha spesso portato sullo schermo figure dolenti, rese efficaci da un volto vissuto e da uno sguardo capace di rappresentare al tempo stesso rabbia e insicurezza.

Non torno a casa stasera (1969)

Per le sue caratteristiche fisiche, fu scelto da Coppola per la parte del giocatore di rugby stordito in Non torno a casa stasera, del 1969, ma il grande successo lo raggiunse interpretando Sonny Corleone, il più irruento tra i figli di Marlon Brando, nella saga de Il Padrino. Il ruolo gli vale la nomination all’Oscar. L’attore però, nelle interpretazioni successive, ha cercato di far emergere uno spessore morale che contrastasse con la ruvida fisicità che lo avrebbe altrimenti relegato per sempre in ruoli di cattivo.

Il Padrino (1972)

Ha disegnato così figure di eroi vulnerabili, spesso costretti a subire i tradimenti degli amici o dei superiori e a rimarcare, combattendo, la propria inadeguatezza nei confronti di un mondo privo di valori: è il caso di Rollerball di Norman Jewison e di Killer elite di Sam Peckinpah che, con Funny Lady di Herbert Ross, tutti del 1975, lo resero uno degli interpreti più popolari del cinema statunitense degli anni ‘70.

Rollerball (1975)

L’anno dopo si confronta anche con le corde della comicità ne L’ultima follia di Mel Brooks, e ritorna poi a toni più cupi con il film di guerra Quell’ultimo ponte (1977) accanto a Sean Connery e Gene Hackman; si sposta poi in terra francese con Claude Lelouch che lo dirige in Un altro uomo, un’altra donna (1977), per poi ritornare negli Stati Uniti a girare il western di Alan Pakula Arriva un cavaliere libero e selvaggio (1978). Nel 1980 esordisce dietro la macchina da presa con Li troverò ad ogni costo, un film suggestivo dallo stile asciutto che riflette sulla lotta del singolo contro la violenza dei poteri forti.

Li troverò ad ogni costo (1980)

L’apice di questo modello interpretativo lo ha raggiunto nel 1981 con Frank, il protagonista di Strade violente, di Michael Mann: un ladro di gioielli che vorrebbe redimersi ma i boss del quartiere gli impediscono di prendere la via d’uscita dalla malavita. È il suo ruolo più significativo, a detta dello stesso attore, che durante gli anni ‘80 ha incontrato tuttavia parecchie difficoltà a trovare parti interessanti, subendo anche gli strascichi di alcune vicende giudiziarie.

I giardini di pietra (1987)

Nel 1987 Francis Ford Coppola lo chiama per interpretare I giardini di pietra, un dramma militare che gli permette di rimettersi in luce. Torna poi stella di prima grandezza nel 1990 con Misery non deve morire, dove interpreta uno scrittore vittima dell’ossessione di un’ammiratrice. Ancora una volta, è intorno alla vulnerabilità dell’uomo tutto d’un pezzo che ruota il registro recitativo dell’attore. Successivamente si è ritagliato uno spazio soprattutto come caratterista, nonostante sia stato spesso costretto a indossare ancora la maschera di cattivo che lo aveva reso celebre all’inizio della carriera.

Misery non deve morire (1990)

Nel 1998 segna il grande ritorno al cinema dell’investigatore privato di Chandler in Marlowe: omicidio a Poodle Springs, poi sceglie la leggerezza di un ruolo comico in Mickey occhi blu (1999) dove ha costruito una perfetta parodia del boss mafioso stile Sonny Corleone, inventandosi un divertente slang italoamericano. Alle soglie del 2000 Caan è ormai una star di Hollywood dopo tanti anni di duro lavoro, di grandi successi alternati a piccoli fallimenti, e può permettersi di guardare indietro e ridere di se stesso.

Elf (2003)

Non a caso si lascia andare ai ruoli comici: dopo aver lavorato con l’anticonformista Lars von Trier in Dogville, nel 2003 fa coppia con Will Ferrell in Elf, poi partecipa alla serie tv Las Vegas per ritornare ad un ruolo comico nella parodia di 007 in Agente Smart: Casino totale. Nel 2009 si dà all’animazione interpretando Tim Lockwood in Piovono polpette. Torna al cinema con Detachment – Il distacco, nel 2011 a cui segue l’anno dopo la commedia Indovina perché ti odio. L’ultimo film da lui interpretato, che uscirà postumo, è Fast Charlie, un thriller diretto da Philip Noyce, in cui interpreta un boss mafioso tradito da un suo socio.
Caan si è spento al Ronald Reagan UCLA Medical Center a causa di un infarto, il 6 luglio 2022. Aveva 83 anni.

James Caan con il figlio Scott

E’ stato sposato quattro volte: dalla prima moglie ha avuto la figlia Tara e dalla seconda il figlio Scott, che ha seguito le orme del padre; dalla terza moglie ha avuto poi un altro figlio, Alexander, e dalla quarta due maschi, James e Jacob. Nella sua lunga carriera ha rifiutato diversi ruoli, in film che sono diventati importanti, come Qualcuno volò sul nido del cuculo, Il braccio violento della legge, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Kramer contro Kramer, Apocalypse Now, Blade Runner, Love Story e Superman.

«Guarda cosa fa la massa, e cerca di fare esattamente l’opposto»

FONTI: Enciclopedia del cinema, Treccani – mymovies


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Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

9 pensieri riguardo “James Caan, l’anticonformista”

  1. Direi che neppure lo ricordavo se non leggevo la tua nota dell’interpretazione di Sonny Corleone, in quanto a cinema sto proprio acculturata va lá 😀 meno male che ci sei tu che mi dai qualche nozione al riguardo 🥀 Buonanotte cara Raffa 💐

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