Mentre lavorava al suo film, Kubrick era ossessionato dall’idea che la realtà potesse anticipare la storia e renderla superata: ad esempio come sarebbe sembrato il suo film se l’uomo fosse davvero riuscito a conquistare lo spazio? Di conseguenza si sforzò di finire il lavoro prima del vero sbarco sulla Luna. Fu aiutato dal terribile incidente sull’Apollo 1, che nel 1967 rallentò la messa a punto della missione lunare.
Ossessionato dalle sue preoccupazioni, Kubrick tentò anche di assicurare il film per proteggerlo da eventuali perdite economiche, nel caso in cui fosse avvenuto uno sbarco sulla luna prima dell’uscita cinematografica della pellicola. L’agenzia Lloyd di Londra, che il regista contattò, rifiutò tuttavia la polizza.

Il lavoro fatto dal team del trucco sulle “scimmie” delle prime scene è stato eccellente, al punto che i membri dell’Academy non lo hanno candidato all’Oscar perché hanno pensato si trattasse di scimmie vere e non di attori in costume. Il film ha vinto solo l’Oscar per gli effetti speciali, ma era stato candidato anche per la regia, la sceneggiatura e le scenografie.
Il pianeta al centro del film di Stanley Kubrick avrebbe dovuto essere Saturno, e non Giove, ma il team addetto agli effetti speciali riuscì a convincere il regista che, con la tecnologia dell’epoca, sarebbe stato impossibile realizzare in maniera convincente gli anelli attorno a Saturno.
Non c’è alcun dialogo nei primi 25 minuti del film, né negli ultimi 23 minuti (esclusi i titoli di coda).
Con queste due lunghe sezioni, in aggiunta ad altre più brevi, nel film ci sono in tutto circa 88 minuti senza dialoghi.
Che sui 149 minuti di durata, rappresentano quasi il 60% del totale.

Il sole e la luna crescente allineati l’uno con l’altro (nella sequenza di apertura) sono un simbolo dello Zoroastrismo, un’antica religione persiana che precede il Buddismo e il Cristianesimo e si basa sugli insegnamenti del profeta Zoroastro.
Non è un caso, quindi, che le note di apertura e chiusura del film siano tratte dal poema sinfonico di Richard Strauss, Così parlò Zarathustra. Questo particolare allineamento del sole con la luna simboleggia l’eterna lotta tra luce e oscurità.
Riguardo alla colonna sonora, Kubrick commissionò l’intera partitura ad Alex North (regolarmente retribuito); ma nella première newyorchese il compositore scoprì, con grande meraviglia, che non vi era traccia della sua colonna sonora. Ancora peggio ci restò György Ligeti, la cui musica fu adattata, senza il suo permesso, per la sequenza finale del film. Ligeti intentò una causa (e la vinse) contro il regista statunitense per aver utilizzato una porzione pesantemente rielaborata della sua composizione Atmosphères. «È meraviglioso – disse – il modo in cui la mia musica è utilizzata nel film, ma non il fatto che nessuno mi abbia mai consultato e che io non sia stato pagato».
Pare che un chiromante avesse previsto all’attore protagonista del film, Keir Dullea, il suo ruolo in 2001: Odissea nello spazio. Durante una fiera a Chelsea, leggendo la mano dell’attore, il chiromante gli avrebbe chiesto se fosse un ingegnere o se nel suo lavoro avesse a che fare con razzi spaziali. Due giorni dopo Dullea avrebbe ricevuto una telefonata dal suo agente che gli comunicava di essere stato scelto per il film di Kubrick.

La posizione degli scacchi e le mosse nel film provengono da una partita effettivamente giocata nel 1910 ad Amburgo, in Germania, tra due giocatori di nome Roesch e Schlage.
Il computer afferma che la posizione finale è uno scacco matto in 2 mosse.
In realtà, il bianco non è obbligato a giocare la mossa suggerita da HAL e ci sono ancora un paio di mosse per entrambi i giocatori. E potrebbe anche vincere il bianco, se alcune mosse venissero eseguite correttamente.

Il design così singolare di HAL 9000 non è ovviamente casuale: come sottolineato dallo stesso Kubrick, la connessione tra l’Ulisse di Omero e David Bowman, protagonista del film e naufrago stellare, evidenzia il parallelo tra il mostruoso Polifemo, che tentò di imprigionare Ulisse, e il moderno supercomputer, un mostro fatto di cavi e circuiti, incapace di sbagliare, ma in grado di provare il più corrosivo dei sentimenti umani: il livore. Mentre la superiorità dell’iconica creatura epica risiedeva nella forza fisica e nella stazza, quella di HAL 9000 è nella sua intelligenza.
Tanti furono i telegrammi giunti al regista subito dopo l’uscita del film: Fellini espresse emozione ed entusiasmo, John Lennon dichiarò di voler guardare il film almeno una volta alla settimana, Franco Zeffirelli scrisse «You made me dream with my eyes wide open» («Mi hai fatto sognare ad occhi spalancati»). Stava inconsapevolmente suggerendo, 31 anni prima, il titolo dell’ultimo film girato da Kubrick prima di lasciarci, Eyes Wide Shut.
Fonti: lindau.it – cinematographe.it – cinefacts.it – nerdburger.it – lagazzettadelmezzogiorno.it
Buon giorno 1 Odissea in Italia prossimo film in uscita.
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Buongiorno a te!
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Sai che mi manca? 😁
Cmq complimenti, già 6 like! A me nessuno invece ha letto il post sulla sitcom canadese, ieri.. 💔
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Come nessuno? Io l’ho letto, può darsi che mi sia dimenticata il like, ma il post l’ho letto. Solo che io guardo soltanto serie crime, le sit com, dopo Friends, non ne ho più guardate…
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sì ero iperbolico 😀
ma ormai per me sono più importanti i commenti: se un articolo supera un traguardo lo stampo e ovviamente a rileggerlo è più bello un commento di un collega blogger che un like ^^
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Un film che non sono mai riuscito a comprendere.
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E’ un film complesso, in pratica una storia dell’umanità che parte dal presupposto di una forza esterna e misteriosa, rappresentata dal monolite, che avrebbe dato l’input della conoscenza. Ognuno può interpretarlo come crede, può essere una visione religiosa, non necessariamente cristiana, ma può anche far pensare a un intervento degli alieni, come portatori di conoscenza. Anche il messaggio è controverso: si può interpretare che una volta portata a conclusione l’evoluzione ai massimi livelli, rappresentati dall’intelligenza artificiale, l’uomo torna all’inizio della vita, come in un ciclo. Ma si può anche interpretare che dalle scimmie iniziali al computer, l’essenza dell’umanità non è poi cambiata tanto, ed è sempre comunque l’istinto di sopravvivenza a prevalere su tutto.
Ne parlerò venerdì. Se ti può consolare è un film che tanti non hanno compreso, e mi ci metto anch’io, perché è quasi impossibile capire fino in fondo cosa volesse davvero dire Kubrick.
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Ti ringrazio per avermi spiegato le varie interpretazioni. Venerdì lo leggerò con piacere.
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L’ho trovato un film difficile da comprendere, ha mille sfaccettature, n9n detta una l7nea abbastanza definita, può essere tutto e può essere anche niente? Boh non vi ho capito niente, anche mio marito l’ha trovato difficile da interpretare. Buonanotte cara Raffa ⚘️
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Di sicuro è un film complicato, come lo era il regista. 😉
Buona giornata 🌈
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