Galline in fuga (2000)

Questa recensione è simpaticamente dedicata ad Alcatraz, una gallina davvero molto speciale. Potete leggere le sue avventure, insieme a quelle del cane Nontirare, e di tanti altri animali, anche umani, sul sito di unallegropessimista.

Nel suo allevamento, la terribile signora Tweedy, pretende la massima efficienza. Quando una gallina non produce la sua quota giornaliera di uova, si deve aspettare una terribile punizione. Le galline perciò non vivono un’esistenza tranquilla, anche perché sono tenute prigioniere da un recinto di fil di ferro, che assomiglia ad un lager, e soggette alle angherie della proprietaria. Il sogno delle galline è la terra al di là della collina, in cui non c’è nessun pollaio, nessun allevatore, ma solo prato verde, un paradisiaco prato in totale libertà.

In questo allevamento-lager vive, con le altre galline, Gaia, audace promotrice di svariati tentativi di fuga, tutti miseramente falliti. Il morale nel pollaio è quindi a terra, quando un giorno piove letteralmente dal cielo Rocky, un ruspante gallo solitario, e Gaia improvvisamente si rende conto di quale potrebbe essere la soluzione a tutti i loro problemi: imparare a volare! Il fatto è che Rocky non racconta alle nuove amiche di essere stato sparato da un cannone da circo e le illude invece di poter insegnare loro a volare…

Nel frattempo la signora Tweedy modifica i propri piani produttivi: dalle uova passa al pasticcio di pollo. La fuga da quel luogo orribile diventa quindi necessaria e improrogabile, solo che Rocky non ha il coraggio di dire la verità e scappa, lasciando Gaia, profondamente delusa, nella più totale prostrazione. Ma la coraggiosa e intelligente gallina decide di tentare la fuga in aeroplano e si mette a costruirne uno insieme alla fida Von, compagna di sventura dalle sorprendenti predisposizioni ingegneristiche.

Tuttavia anche la preparazione della catena di montaggio per il pasticcio di pollo procede inesorabilmente. Mentre Gallo Cedrone, vecchia mascotte della RAF, è già pronto al decollo, qualcosa va storto. Ma il ritorno provvidenziale di Rocky, intenzionato a farsi perdonare, permetterà di portare a buon fine il piano per la fuga.

Galline in fuga è un film d’animazione realizzato con la tecnica dello stop-motion, che si avvale cioè di pupazzi di plastilina, che vengono ripresi un movimento alla volta, per ogni singolo frame, richiedendo quindi tempi molto lunghi. E’ un film godibilissimo sia per i bambini sia per gli adulti, che potranno apprezzare, al di là della trama ben congegnata e del ritmo serrato, l’insieme delle tematiche giocate sulla parodia e sul riferimento a classici del cinema come Stalag 17, La grande fuga e Fuga per la vittoria.

Molti sono ovviamente i momenti di puro divertimento, giocati soprattutto sui catastrofici tentativi di volo delle galline e su un folto gruppo di personaggi secondari particolarmente azzeccati e ben caratterizzati, come Baba, la gallina svampita, Von, l’occhialuta inventrice svizzera dall’accento tedesco e Cedrone, brontolone e tradizionalista. E naturalmente Rocky, dall’evocativo cognome Bulboa, ironica pietra di paragone tra il modo americano di affrontare la vita, spavaldo e incosciente, e la concretezza austera e compassata propria degli inglesi.

Sono anche particolarmente curati l’ambientazione, la colorazione dei fondali, l’illuminazione e la caratterizzazione dei personaggi, che rendono la pellicola piacevole e che ne hanno certamente determinato il grande successo di pubblico. Tra l’altro, è il film di animazione in stop motion con il più alto incasso di sempre nella storia del cinema: ha incassato 224 milioni di dollari a fronte di un costo di 45 milioni di dollari.

Al successo italiano hanno certamente contribuito i doppiatori, in particolare Nancy Brilli che dà voce all’esuberanza di Gaia e Christian De Sica che presta tutta la sua verve a Rocky.

Per ulteriori approfondimenti vi rimando al Blog di Tony Claymation: Galline in fuga


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Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

22 pensieri riguardo “Galline in fuga (2000)”

    1. In realtà non è che si capisca dal film… E’ che gli autori sono gli stessi di Wallace e Gromit, e sono britannici. Il film è una coproduzione. Poi c’è Gallo Cedrone che è stato la mascotte della RAF, che è l’aviazione inglese, e la gallina Von che nell’originale non è svizzera ma scozzese. Ho rimandato a te perché avevo letto il tuo post sulla claymation che era fatto molto bene.

      Piace a 1 persona

    1. Non c’è di che, ma non dirlo a Nontirare. Sul tuo blog, non hai risposto a me, e penso nemmeno ad Antartica, nel senso che hai sbagliato ad incasellare il tuo commento…

      "Mi piace"

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