Andrà tutto bene

Ok, ci provo anch’io. Io che non so scrivere, non ho fantasia, non ho creatività. Io che parlo di cose superficiali e inutili come un film, io che resto incantata dal vostro estro, dall’immaginazione, dall’umorismo, dall’originalità del vostro ingegno, che spesso diventa genialità, senza che neppure ve ne accorgiate. Io che non ho nulla di tutto questo, provo a far scivolare sulla tastiera i miei pensieri e le mie emozioni.

Sono ottimista, lo sono sempre stata, e continuo ostinatamente ad esserlo, anche di fronte alla peggiore evidenza, anzi, proprio davanti a quella. Nei momenti più brutti mi sono sempre fatta carico di non cedere alla paura e di tenere alto il morale, il mio e di chi mi sta vicino. Sempre col sorriso, anche se dentro avresti di che piangere. In famiglia, con gli amici, e ora anche con voi.

Non vi conosco, di pochi so il nome, di alcuni intravedo l’aspetto, della maggioranza di voi vedo solo l’icona che ognuno ha scelto per rappresentare la propria anima. Eppure so che siete, che siamo, tutti esseri umani, ognuno con le sue fragilità, con le sue paure, ognuno con la sua capacità di reazione.

Sono ottimista, ma questo non vuol dire cieca né stupida. L’ottimista vede quello che succede intorno a sé, ma non si lascia andare allo sgomento, non cede alla paura o al panico, e nemmeno alla tristezza, perchè se lasciamo che s’infiltri uno spiffero di malinconia o d’inquietudine, il passo verso la depressione più nera diventa breve. Purtroppo il dolore ci può colpire, tutti, in qualunque momento, ma lasciarsi andare all’angoscia, o peggio, al catastrofismo non ci rende meno vulnerabili, anzi forse ci indebolisce ancora di più.

E’ vero il periodo è brutto, anzi bruttissimo. Ma la Nera Signora non è che sia arrivata solo ora… E’ un bel pezzo che gira per le case trascinando con sè chi controvoglia è costretto a seguirla, lasciando vuoto e dolore dove prima c’erano vita e speranza. Quanti ragazzi del sabato sera non sono più rientrati dalla discoteca, quante madri hanno pianto figli avvelenati dalla polvere bianca delle illusioni, quanti figli hanno visto cadere i padri da un’impalcatura che avrebbe dovuto proteggerli. Quante famiglie sono partite per le vacanze in un giorno di sole e si sono fermate sull’autostrada, incastrate tra un TIR e il guardrail…

La morte c’è e c’è sempre stata. Fa parte della vita, ma questo non significa che dobbiamo pensarci continuamente, e men che meno che dobbiamo temerla. Tanto arriverà comunque, che ci pensiamo o meno, che la temiamo o meno. Domani o tra 50 anni nessuno può saperlo, per fortuna. Per questo ho scherzato e continuerò a scherzare in questi giorni così folli.

Vi chiedo scusa per le frasi trite e ritrite che ho ripetuto, per gli slogan forse stupidi… Ho detto “andrà tutto bene”, e qualcuno mi ha fatto notare di non promettere quello che non posso mantenere. Ho visto arcobaleni alle finestre, dipinti dai bambini, e ci ho creduto. Voglio crederci. E voglio prometterlo. Poi, se mi sarò sbagliata, prendetevela con me. Ma adesso lasciatemelo dire, perchè magari c’è qualcuno che ha bisogno di sentirlo.

Ma voglio anche chiedere scusa, se qualcuno si è sentito urtato da questo ottimismo ad oltranza, voglio chiedere scusa se a volte ho fatto battute anche di pessimo gusto, pur di strappare un sorriso. Voglio chiedere scusa di fronte ai morti, ai  lutti e al dolore di tante famiglie. Perdonateci la nostra apparente insensibilità, ma concedeteci vi prego di continuare a sorridere, sommessamente, senza bisogno di cantare l’inno d’Italia sui tetti, ma in silenzio, giusto per ricordarci che siamo ancora vivi. Almeno per ora.

Stiamo in casa e andrà tutto bene.

Sei l’ospite d’onore del ballo che per te suoniamo,

posa la falce e danza tondo a tondo.

Il giro di una danza, e poi un’altro ancora

e tu del tempo non sei più Signora

Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni. Leggi tutti gli articoli di Raffa