Lunedì scorso, in Contratti capestro, abbiamo visto alcune delle clausole più terribili inserite dai produttori per legare a sé i grandi divi. Oggi vediamo come gli attori hanno risposto a queste imposizioni. Nel 1936 l’attrice Bette Davis, dopo che la sua casa di produzione le aveva imposto una serie di film, uno più brutto dell’altro, decise di fare causa alla Warner Bros, ma purtroppo la perse: il giudice sentenziò infatti che l’attrice aveva firmato il contratto di sua volontà, senza alcuna costrizione. La Davis fu condannata anche a pagare una multa di 30.000 dollari.
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