Se n’è andata sconfitta dall’Alzheimer, proprio come il suo personaggio ne Le pagine della nostra vita, dopo aver brillato per settant’anni al cinema e in televisione. Interpretazioni sempre potenti le sue, spesso non facili, che hanno lasciato il segno. Considerata una pioniera dell’arte drammatica, accettò di correre i rischi del cinema indipendente e tracciò percorsi inediti tra donne forti e tormentate. Ha raggiunto un’eccezionale intensità interpretativa unendo una ricerca dolorosamente introspettiva, parzialmente ispirata ai metodi dell’Actors Studio, a una recitazione basata su una spontaneità priva di manierismi. Così il nome di Gena Rowlands è diventato sinonimo di energia allo stato puro, con la sua straordinaria gamma di ritratti femminili.
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