Titoli e fantasia 2

Per chi l’ha perso giovedì scorso, riassumo brevemente in cosa consiste il nuovo gioco. Vi propongo alcuni titoli di film, più o meno conosciuti, e il gioco per voi è inventare una trama di fantasia su uno dei titoli proposti, possibilmente divertente. Non importa che abbia a che fare col film originale, anzi, più se ne discosta e meglio è: deve essere solo il prodotto della vostra fantasia. Ma dalla creatività di uno di voi, giovedì scorso, è nata una nuova variante: se preferite, potete utilizzare tutti o alcuni titoli, per creare un breve racconto. Se volete degli esempi, guardate qui.

Questi i titoli di oggi (ma potete attingere anche a quelli già utilizzati):

Appuntamento sotto il letto
L’inglese che salì la collina e scese da una montagna
Due sotto il divano
A qualcuno piace caldo
La mazurka le svedesi la ballano a letto
Aiuto, sono un pesce!
Né Giulietta né Romeo
A cena con un cretino
Nessuno mi pettina come il vento
A cavallo della tigre


Attendo nei commenti le vostre sceneggiature, che più tardi pubblicherò con il nome dell’autore. Buon divertimento!

Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

20 pensieri riguardo “Titoli e fantasia 2”

  1. A qualcuno piace caldo
    Lui era un commesso viaggiatore, lei una cameriera in una tavola calda e lui, ogni volta che passava da quel grazioso paesino, si fermava da lei e prendeva una fetta di torta da mandar giù con una tazza di caffè. Però su questo lui era intransigente: gli piaceva caldo, anzi… bollente. Anche d’estate, in effetti.
    Una volta, però, lei era assente c’era una sostituta: sapeva della predilezione dell’uomo per il caffè bollente e quindi lo servì con una caraffa appena presa dal fuoco. Purtroppo un ragazzino che stava giocando lì vicino la urtò e lei rovesciò l’intero contenuto addosso al commesso viaggiatore. Da allora, a quanto si dice, lui il caffè lo prende tiepido.

    Nessuno mi pettina come il vento
    Astolfo aveva ormai passato i cinquanta, ma era da quando ne aveva trenta che aveva detto addio alla sua chioma sempre ben pettinata. Era stato un trauma vedersi ogni giorno allo specchio con i capelli sempre più radi, sempre più radi, sempre più radi… e alla fine decise: un tupè sarebbe stata la cosa giusta per farlo tornare a sorridere.
    Ne provò di diverse misure, fogge e colori, ma alla fine si decise per uno che lo riportava allo splendore dei vent’anni. Trieste, però, non è una città gentile con chi è nelle condizioni di Astolfo, così, un giorno di Bora, il cappello gli volò via lontano, e quello il forte vento si portò via pure il parrucchino: “Nessuno mi pettina come il vento” furono le sue ultime parole, vedendo i capelli posticci fluttuare nell’aria.

    PS: “L’inglese che salì la collina e scese da una montagna” è un film che mi è piaciuto un sacco!

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  2. Direi che Due sotto il divano potrebbe essere il sequel di Appuntamento sotto il letto (lì era scomodo perché c’erano le svedesi che ballavano la mazurka).
    Aiuto, sono un pesce, è il grido disperato di quello cucinato perché A qualcuno piace caldo.
    Se l’inglese, poi, è salito sulla collina, è sceso dalla montagna e poi è andato alla cena con il cretino, è davvero cretino pure lui 😀
    Non so se valga una caciara del genere…

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  3. Appuntamento sotto il letto

    Era una serata piovosa quella in cui il piccolo Gianni trovò un bigliettino nell’armadio. Esso diceva: “Incontriamoci stanotte alle 22 in punto sotto al tuo letto. Ti darò un regalo stupendo!”. Gianni non sapeva chi avesse infilato un tal biglietto nel suo armadio ma strizzava gli occhi dall’eccitazione. Un regalo, tutto per lui! Così, passarono tre ore tra cena, denti, televisione e fiaba della buonanotte. Finalmente, erano le dieci di sera. Gianni, già sotto le coperte, le scostò di dosso e aperta la tenda del grande e alto letto a baldacchino saltò giù; velocemente si accovacciò sotto allo scheletro di legno che sorreggeva il morbido materasso. Gattonò nell’oscurità, non vedendo nessuno; poi, proprio in fondo al letto, sotto a dove si trovava il cuscino, vide una figura. Le si avvicinò. Come la figura lo vide, gli si avvicinò, rivelando due grandi occhi di serpente e una larga bocca di zanne. Lo divorò in un boccone. Uscì nella notte, dopo aver vomitato i resti sul letto a baldacchino: i ricchi bambini viziati erano proprio disgustosi; ma almeno, pensò, si poté godere le urla dei genitori mentre lui svoltava dietro l’angolo del vialetto. E sparì nella notte.

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  4. “Né Giulietta né Romeo”
    Storia di transessualità.
    Il protagonista cerca una serata speciale in compagnia di una Escort, ma non si accorge che la prescelta nasconde una sorpresa. Ma tutto sommato l’incontro si rivela piacevole, ben al di là dell’aspetto prettamente sessuale.

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