Il fascino pericoloso delle Bond Girls

Bond girl è l’appellativo che viene dato al personaggio femminile principale dei romanzi o dei film che hanno come protagonista l’agente 007. Per estensione, viene soprannominata così anche l’attrice che interpreta il personaggio. Nel corso degli anni ci sono state molte attrici che hanno interpretato questo ruolo: alcune erano già famose, e sono state spesso scelte per dare lustro alla pellicola, altre invece lo sono diventate proprio partendo dal ruolo di Bond Girl. Alcune, va detto, sono state dimenticate completamente. Tutte, comunque e sempre, bellissime.

Le Bond girl assumono ruoli diversi all’interno della vicenda: spesso sono vittime salvate da Bond, che finiscono per innamorarsene, diventando compagne o alleate, ma a volte possono anche essere membri delle organizzazioni nemiche o, addirittura, il braccio destro del cattivo. Alcune naturalmente avevano una funzione puramente ornamentale, soprattutto in passato, erano ininfluenti e non avevano alcun tipo di coinvolgimento nelle missioni di Bond; altre, invece, rappresentano un ruolo chiave per il successo dell’operazione.

Le Bond girl sono universalmente considerate simbolo di fascino e raffinatezza, portatrici di un’ideale di bellezza mai volgare, che rispecchia necessariamente il gusto dell’epoca a cui risale il film. Perciò, facendo una rapida carrellata tra le Bond Girls più famose, si può facilmente vedere come siano cambiati i gusti in fatto di femminilità, a partire dagli anni ’60 ad oggi.

La Bond Girl per antonomasia, entrata nell’immaginario collettivo soprattutto per il sensualissimo bikini: Ursula Andress, il film è Licenza di uccidere del 1962. Oggi probabilmente qualche hater parlerebbe di fianchi abbondanti, ma rimane una splendida icona di fascino e seduzione.

Siamo sempre negli anni ’60. L’italiana Daniela Bianchi fa la sua bella figura nel film Dalla Russia con amore, 1963. Bellezza molto fine e classe da modella, linee sempre morbide e molto femminili, secondo il gusto dell’epoca.

Il film è Missione Goldfinger del 1964, lei è Shirley Eaton, interamente ricoperta di vernice d’oro. Si diffuse allora la falsa notizia che l’attrice fosse effettivamente morta a causa del trucco. Il film rimane famoso anche per la canzone Goldfinger, cantata da Shirley Bassey.

Fascino francese l’anno dopo, nel 1965. Il film è Thunderball: operazione tuono. Lei è Claudine Auger, attrice recentemente scomparsa, nota soprattutto per questo ruolo.

Anno 1969, Al servizio segreto di Sua Maestà. Lei è Diana Rigg, attrice britannica, famosa per molti altri ruoli, tra cui l’agente Emma Peel nella serie televisiva The Avengers e Lady Olenna in Game of Thrones.

Quattro anni dopo, 1973, i gusti sono un po’ cambiati. Il film è Vivi e lascia morire, con Roger Moore nella parte di James Bond.

L’affascinante Bond Girl è Jane Seymour, che diventerà famosa come La signora del West, nell’omonima serie tv.

Decisamente anni ’70 è Britt Ekland ne L’uomo dalla pistola d’oro, del 1974. Svedese, capelli biondissimi e occhi di ghiaccio, ha recitato anche in altre pellicole, molte italiane, ed è stata la moglie di Peter Sellers, da cui ha divorziato dopo soli 4 anni.

1977, La spia che mi amava. Lei è Barbara Bach, a mio modesto parere una delle più belle e sensuali Bond Girl. L’attrice è famosa anche per aver interpretato Nausicaa nell’Odissea televisiva e per essere la moglie di Ringo Starr.

Fascino francese per Moonraker – Operazione spazio del 1979. Corinne Clery, attrice sicuramente affascinante, ma non particolarmente dotata sul piano della recitazione, probabilmente fu scelta per la fama ottenuta dal film erotico Histoire d’O, di quattro anni prima. Dopo l’avventura con James Bond, la sua filmografia non registra altre parti di rilievo.

Siamo negli anni ’80, e l’immagine femminile è decisamente cambiata. In Solo per i tuoi occhi, del 1981, accanto a Roger Moore splende un’algida Carole Bouquet, bella e sensuale, ma forse un po’ mascolina.

Ancora più mascolina, direi quasi androgina, Grace Jones, accanto a Roger Moore, in Bersaglio mobile del 1985. Qualunque commento mi sembra superfluo.

Difficilmente riconoscibile nella foto, la Bond Girl di Goldeneye del 1995 è Famke Janssen, più conosciuta come Jane Grey degli X-men. Nella foto sotto, come appare nei panni di Phoenix.

Nel film Il mondo non basta del 1999, accanto a Pierce Brosnan due attrici già famose: Sophie Marceau e la nostra Maria Grazia Cucinotta. Entrambe affascinanti e letali.

Ne La morte può attendere del 2002 è il turno di Halle Berry, attrice già affermata, che qui illumina la scena con la sua sensualità, dimostrando comunque ottime doti recitative, perfette per il ruolo.

Sei anni dopo, nel 2008, sempre a fianco di Daniel Craig, troviamo l’ucraina Olga Kurylenko in Quantum of Solace. Partita come modella, la fama acquistata con il film di 007 le apre una carriera più che rispettabile nel cinema. Ha lavorato tra l’altro accanto a Tom Cruise in Oblivion e a Jeremy Irons in La corrispondenza per la regia di Tornatore. Tipica bellezza russa, dai tratti forse un po’ duri, e una fisicità non prorompente, ma sensuale.

Completamente diversa l’ultima Bond Girl in ordine cronologico, la burrosa Monica Bellucci, al fianco di Craig in Spectre del 2015. Come qualcuno ha malignato, forse Monica non sa recitare, ma non importa a nessuno…

Autore: Raffa

Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.

31 pensieri riguardo “Il fascino pericoloso delle Bond Girls”

        1. Ero un ragazzino quando la Rai trasmetteva gli episodi di Agente speciale, ma non li ho dimenticati.
          Fra parentesi, anche Patrick Macnee è stato un… Bond Boy (in Bersaglio mobile, dove il suo personaggio fa una brutta fine…).

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        2. Concordo. Vedendo il suo nome nel cast di un film di licantropi avevo pensato che dovesse essere ridotto parecchio male. Era anche apparso in uno o due episodi di Colombo.
          Peccato, aveva classe e ottime doti recitative.

          Piace a 2 people

  1. La mia preferita resta Ursula Andress come immaginario. La Bianchi la ricordo bene, anche perche’ la sua interpretazione fu buona. Io ricordo anche la Green, in uno degli ultimi film di 007, interpreto’ un personaggio alquanto tormentato. Sulla Bellucci e’ sempre difficile dare un giudizio, il contrasto tra recitazione (scarsa), bellezza (alta), ma soprattutto presenza (sa attirare su di se’ le luci della ribalta) ha un mix sempre “agrodolce” che si detesta o si ama.

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